A Quartu continua a tenere banco il tema della sicurezza. Meglio, in questo caso dell’installazione di telecamere di sorveglianza contro vandali e malviventi. Ad annunciare la possibile mossa che porterebbe tanti occhi elettronici sempre accesi anche nella terza città della Sardegna è il sindaco Graziano Milia. Un tema, quello della videosorveglianza, che non gli fa fare i salti di gioia: “Detesto questo Grande Fratello ma è un mio atteggiamento culturale. Mi rendo conto che sono necessarie. E non possiamo metterne una qui e una lì, devono esserci in tutto il territorio, dalle coste alle campagne sino al centro della città”. Al momento, le uniche telecamere operative, a livello pubblico, oltre agli autovelox, sono le dashcam inutilizzate dagli agenti della polizia Locale. Altre telecamere, escluse quelle installate dai titolari di negozi e locali e da privati cittadini, non ce ne sono.
E l’idea di Milia, che vorrà condividere presto con il Consiglio comunale, è quella di “dialogare con i privati”, cioè con “cittadini e aziende”. Proprio con loro, il sindaco, potrebbe trovare un accordo legato all’accensione di tante telecamere in città. Solo una proposta, al momento, e non è escluso che dai banchi dell’aula di via Eligio Porcu possa arrivare una proposta diversa che trovi l’ok del primo cittadino. Ma il tema della sicurezza a Quartu, soprattutto dopo le ultime ordinanze contro la malamovida, sembra essere diventato tra quelli di punta: “Naturalmente”, aggiunge Milia, “sarà garantito il rispetto della privacy”.












