Pabillonis – Cornacchia infetta, allerta febbre del Nilo: scatta l’ordinanza del sindaco Riccardo Sanna. Importanti misure di prevenzione, nessun vaccino disponibile, è quindi importante adottare ogni azione per ridurre il rischio di essere punti dalle zanzare e attuare misure per la riduzione della proliferazione degli insetti. La conferma è arrivata dalla Asl, nel territorio circola il virus della West Nile Disease. Tante, troppe zanzare in giro, il clima ancora caldo non ha ancora “sterminato” chi ronza e punge, ed è così che la prevenzione, al fine di non ricreare l’habitat perfetto, rimane un’arma fondamentale. Non solo: spray, metodi casalinghi e ogni repellente può essere efficace al fine di evitare di attirare le zanzare. Nell’uomo l’infezione da West Nile Disease decorre senza alcun sintomo nell’80% circa dei casi. Nel restante 20% circa si verifica una sintomatologia simil-influenzale, nota appunto come febbre di West Nile avente un decorso di circa una settimana caratterizzata da un periodo di incubazione di 2-14 giorni, con febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari, possibili eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati. In meno dell’1% dei casi, in particolare nei soggetti anziani o immunodepressi, la malattia si può manifestare come forma neuro-invasiva con sintomi neurologici: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi il virus può causare una meningo encefalite letale). Il rischio della forma neuro-invasiva aumenta con l’età in particolare dopo i 60 anni. I rari casi di decessi sono legati fondamentalmente all’età avanzata, alla concomitante presenza di altre patologie o a situazioni di immuno-compromissione.
I serbatoi del virus sono, esclusivamente, gli uccelli e le zanzare.












