Gli aumenti ci sono, in alcuni casi già da mesi e non rappresenterebbero una novità se non fosse che siamo nella settimana di Natale, e anche a Cagliati tutti vogliono imbandire le tavole nel migliore dei modi. Meglio, vorrebbero: al mercato civico di San Benedetto gli affari non stanno andando bene, e tra le motivazioni spiccano i prezzi, giudicati troppo alti da tanti clienti. Il maialetto viaggia, al chilo, a doppia cifra, stesso discorso per la maggior parte dei pesci, di mare o di fiume poco cambia. Chi ha buona memoria ricorda che, dodici mesi fa, si spendeva meno. E così, il secondo Natale dell’era Covid si preannuncia molto “magro” per tanti cagliaritani. “Ho visto l’agnello a 15 euro con l’aggiunta, senza anche a diciassette. Non so come facciano a vendere così”, dice Graziella, 80 anni, pensionata: “Si può dire che siamo al doppio del costo, rispetto agli anni scorsi. Anche i polpi e i gamberoni sono aumentati”. E infatti, un chilo di gamberi freschi viene a costare anche ottanta euro, col polpo che viaggia sui diciotto euro: “Per fortuna sono invitata a pranzo, a Natale. Avrebbero potuto fare prezzi più bassi, trovare una via di mezzo ma si sa che le cose sono cambiate anche per colpa del Covid”.
“I prezzi stanno salendo, dalla verdura alla carne al pesce. A Natale compravamo un pezzo d’agnello, spero di riuscirsi anche quest’anno”, osserva Oscar Piano, 73 anni, pensionato, ex dipendente dell’aeroporto di Elmas: “Non parliamo del pesce, stendiamo un velo pietoso: pagare anche 28 o trenta euro al chilo un pesce fresco, almeno per noi pensionati, non esiste. A tavola sarà un Natale magro, decisamente, quasi da mensa dei poveri nonostante le apparenze. Chi ci governa dice che stanno riducendo i prezzi, ma dove? Abbiamo aumenti continui, basta pensare alle bollette di luce e gas. E poi parlano di tutela per le famiglie meno abbienti, ma quali sarebbero esattamente?”.










