È come chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. L’ordinanza del sindaco Paolo Truzzu che vieta l’alcol d’asporto dalle 22 alle sei in tutto il centro storico viene bollata come “insufficiente” e bocciata dai commercianti e dai residenti dei rioni della movida. Vietare drink e spritz quando il sole è ormai un ricordo non servirebbe a fermare la malamovida. Urla, caos, risse e danneggiamenti vengono scatenati soprattutto dai giovanissimi: “Che, dalle sedici, gironzolano alla Marina con buste dove nascondono bottiglie”, tuona Enrico Marras, del comitato Rumore? No grazie, da decenni impegnato in una battaglia contro i decibel di troppo e la microcriminalità nel rione portuale: “Già dal pomeriggio miscelano limonate con vodka e alcolici vari, non spariscono certo con un’ordinanza sindacale. Servono più controlli e agenti che girano da ben prima delle ventidue, per pizzicare i giovanissimi ubriachi. Ne colpiscono uno e tutti gli altri così si danno una regolata”, questa la ricetta di Marras. “Di notte chiamiamo le Forze dell’ordine, quando capitano episodi pericolosi, ci rispondono sempre che hanno pochi mezzi, la cosa curiosa è che la mattina le loro camionette sono ferme in piazza Yenne. Mancano soprattutto i genitori, le famiglie”. E l’esasperazione ha superato, da mesi, i livelli di guardia: “Ci sono residenti che lanciano uova dalle finestre contro chi fa caos”.
Un conto, però, è il caos notturno, un altro l’abuso di alcolici dal pomeriggio: “Le 22 è già troppo tardi”, concorda Stefano Rolla, presidente dell’associazione dei commercianti Strada Facendo: “I ragazzini si ubriacano dalle sedici, contro la malamovida serve altro. È assurdo che, poi, quei giovani tornino a casa e i genitori non si rendano conto che sono ubriachi fradici. Nelle scalette di via Manno fanno sempre i party alcolici anche dalle diciotto. I controlli? Assolutamente insufficienti, servono molte pattuglie in giro e gli agenti devono avere il potere di bloccare un ubriaco. E il sindaco, ma soprattutto il questore e il prefetto non possono fare molto se non hanno molti uomini a disposizione. Il vero problema” sulla carenza degli organici di polizia e carabinieri è legato “allo Stato”. Insomma, citofonare Roma. Ma intanto si vive a Cagliari, e anche dall’inizio del Corso Vittorio sino a viale Merello gli umori sono nerissimi, come conferma Adolfo Costa, presidente del comitato dei residenti: “Troppe situazioni critiche, tra baby gang che invadono il rione ed episodi di microcriminalità. Niente alcol d’asporto dalle ventidue è troppo tardi, ci sono orde barbariche di giovani dappertutto da molto prima. Sì ai controlli mirati e serrati almeno dalle diciassette, nei prossimi giorni avremo un incontro, insieme ad altri comitati, con il questore, per conoscere le eventuali azioni che vorrà mettere in campo per intensificare i controlli. Il comandante della polizia Locale ci ha promesso controlli maggiori. Ma ora, dalle parole, bisogna passare ai fatti”.











