E’ da sempre così. Ed è il motivo per cui tante ragazze, donne, mogli e figlie e madri non denunciano gli stupri: “Te la sei cercata”. Perché ti sei ubriacata, perché eri scollata o indossavi la minigonna, o semplicemente perché hai guardato come non dovevi guardare o ammiccato come non dovevi ammiccare. Questo è, e ora il lavaggio di cervello va in onda a reti unificate, e ha la faccia e la voce di Andrea Giambruno, il fidanzato della premier Giorgia Meloni, padre della figlia – femmina – che condividono pur non essendo sposati ma invocando la famiglia tradizionale ché tutto il resto è peccato e vergogna.
Tante volte è emerso il problema – serio, reale, concreto – dell’emergenza alcol fra giovanissimi a Cagliari, quando ciondolando per il centro si ubriacano senza motivo e senza un perché, nel deserto affettivo senza confini in cui sono stati lasciati. E l’emergenza, come è stato più volte sottolineato, riguarda soprattutto le ragazzine. Ma questo non è e non può diventare il via libera allo stupro. Una ragazza ubriaca non è carne da macello, come Giambruno e purtroppo gran parte dell’universo non solo maschile pensa. Le ragazzine e i ragazzini vanno educati a non ubriacarsi, non a considerare lo stupro come la conseguenza inevitabile di una cavolata.
Invece, il dibattito in Italia sta prendendo una china pericolosa e scabrosa, ancor più pericolosa considerando i mezzi a disposizione per diffonderlo. Come sta già succedendo.











