Alla vigilia della ricorrenza dei cento anni del genocidio armeno, la rassegna Le Salon de Musique – Corde sul mare dedica alla vicenda un nuovo appuntamento. Venerdì 21 novembre alle 19 nell’Hostel Marina (in piazza San Sepolcro 2, a Cagliari) sarà ospite Agop Manoukian, presidente onorario della Comunità degli armeni residenti in Italia, e docente universitario di Sociologia, che presenterà il suo libro “Presenza armena in Italia 1915-2000” pubblicato per le edizioni Guerini e associati.
“La presenza di armeni in Italia – si legge nella quarta di copertina del libro di Manoukian– è segnalata in diverse epoche e in diverse città: sono militari, religiosi, commercianti o anche studenti. C’è chi in Italia è solo di passaggio o si ferma per breve tempo, ma c’è anche chi resta e nel giro di qualche generazione si integra pienamente nella società ospite.
Con la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento c’è un nuovo flusso di armeni che si muovono verso l’Italia, che possiede caratteristiche diverse: sono i profughi che sono riusciti a fuggire al genocidio (1890-1922), sono gli orfani armeni che negli anni Venti vengono accolti da diverse istituzioni religiose, ma anche armeni che, nei decenni successivi, in tempi differenti arrivano in Italia perché sono costretti a lasciare i paesi mediorientali in cui si sono rifugiati dopo la catastrofe, e che devono abbandonare nuovamente, incalzati da turbolenze sociali o dittature. La ricerca presentata nel libro di Manoukian procede lungo un doppio binario. Da un lato esamina in che modo gli armeni arrivati in Italia nel corso del Novecento si sono integrati nella società italiana, dall’altro, quasi specularmente, essa mette in luce come la società italiana è entrata in contatto e ha attivamente interagito con questi “stranieri”, sforzandosi di scoprire, conoscere e valorizzare la cultura di cui essi sono portatori o semplicemente eredi”.
Dopo l’incontro con Agop Manoukian, condotto da Irma Toudjian, direttore artistico dell’associazione Suoni&Pause, che organizza la rassegna, la serata prosegue con la proiezione del film del grande cineasta armeno Artazavd Peliscian(1938) dal titolo “Le stagioni” (1972, B/N, 30 min.).Questo lavoro, considerato una delle pietre miliari della filmografia di Peliscian, è dedicato al rapporto tra l’uomo e la natura. Per l’occasione il film sarà accompagnato dalle musiche di Arnaldo Pontis.
Ingresso gratuito, informazioni sul sito www.suoniepause.com o tel. 348.0362800
La rassegna internazionale Le Salon de Musique – Corde sul mare è realizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato alla Cultura, Comune di Cagliari, Cagliari 2019 capitale europea della cultura 2019.
Agop Manoukian è nato a Como nel 1938 da madre italiana e da padre armeno fuggito da piccolo con la famiglia dai massacri di Adana (Cilicia – 1909) e arrivato in Italia nel 1925. Ha una formazione economica e sociologica. Ha lavorato e insegnato per una decina d’anni in Università. In seguito ha svolto attività di amministratore in una società industriale. Ha condotto ricerche di tipo storico sulle strutture familiari, la partecipazione politica e l’organizzazione di fabbrica. Ha preso parte attiva alle iniziative associative della comunità degli armeni residenti in Italia. In particolare è stato Presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia e ne è tuttora il Presidente onorario. E’ socio fondatore e Presidente del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena | Oemme Edizioni.
Artavazd Pelescian. Nasce nel 1938 a Leninakan (oggi Gyumri), in Armenia. Studia in un istituto tecnico e lavora come disegnatore industriale, ma si interessa anche di musica e cinema. Nel 1963 si trasferisce a Mosca per iscriversi al VGIK, dove studia le opere di Ejzenstejn, Vertov, Romm e Jutkevič, ma anche di alcuni registi occidentali le cui opere erano state importate in Unione Sovietica con la destalinizzazione (Fellini, Antonioni, Resnais). Per il VGIK gira i primi lungometraggi: Pattuglia di montagna (1964), Il cavallo bianco (1965), La terra degli uomini (1966). Nel 1967 si diploma con un corto dedicato alla rivoluzione d’ottobre e ai suoi effetti sulla storia del ventesimo secolo, L’inizio, che anticipa i caratteri della produzione successiva: uso di materiali di repertorio, montaggio anti-naturalistico, musica che fa da contrappunto alle immagini. Il successivo Noi (1969), un poema visivo dedicato all’Armenia e al suo popolo, mostra la raggiunta maturazione del regista e applica pienamente i principi del “montaggio della distanza” da lui teorizzati. Dopo un decennio di inattività, nel 1982 filma il suo film più lungo, Il nostro secolo, un documentario sperimentale dedicato alle conquiste spaziali. Tra il 1992 e il 1993 gira i suoi ultimi due cortometraggi, Fine e Vita. (Fonte: Wikipedia)
Arnaldo Pontis. Informatico di professione, musicista elettronico per passione. Vive e lavora a Cagliari e si occupa da molti anni di nuove tecnologie con produzioni al confine tra multimedia, video e computer art, poesia, musica elettronica e rumorismo industriale. E’ uno dei redattori italiani della rivista newyorkese Chain DLK (http://www.chaindlk.com) per cui si occupa di recensioni di musica elettronica, noise e industrial. Ha fondato a Cagliari, nel 1994 con Roberto Belli il progetto di musica e poesia Machina Amniotica, condiviso oggi anche con Marco Rocca e Paola Cireddu, e dal 1995 collabora con Corrado Altieri nel duo di musica elettronica TH26. Entrambi i due progetti musicali sono oggi considerati dei gruppi storici di riferimento nella scena musicale in Sardegna.
Irma Toudjian. Pianista e compositrice di origine armena. Nata in Libano, ha perfezionato gli studi musicali a Parigi presso l’Ecole Normale Supérieure de Musique/Alfred Cortot.
Dal 1990 si è stabilita a Cagliari dove nel 1994 ha fondato l’Associazione Suoni & Pause.
Ha ideato e organizzato per dieci anni il concorso per pianoforte Premio Gramsci e, dal 2001, due festival che hanno annualmente luogo a Cagliari: Le Salon de Musique e Racconti d’Armenia. Il festival Les Arts Florissants de la Sardaigne, ha luogo a Parigi ogni anno.
Ha inciso tre CD delle sue composizioni: Ritratti nel 2005, March in the desert nel 2008, L’Attente nel 2011 e nel 2006 il CD Aghen che contiene un’ampia raccolta di musiche armene di Komitas e Gurdjieff/de Hartmann.













