Chi è andato a votare ha votato centrodestra e Movimento 5 stelle. Gli altri sono rimasti a casa, o quasi: di sicuro, in Sardegna un astensionismo così non si era mai visto. In pratica, l’affluenza inchiodata al 53,1%, ovvero il 12% in meno rispetto alle precedenti politiche, certifica che un sardo su due non è andato a votare, mandando un messaggio chiaro e forte, che purtroppo anche questa volta sarà ignorato, alla classe dirigente sarda.
Ha del clamoroso il risultato nei 6 collegi uninominali: il centrodestra li conquista tutti. E così alla Camera sono eletti Ugo Cappellacci di Forza Italia (Cagliari), Gianni Lampis di Fratelli d’Italia (Sulcis), Barbara Polo di Fratelli d’Italia (Nuoro) e Dario Giagoni della Lega (Sassari-Olbia). Al Senato Antonella Zedda e Marcello Pera, entrambi di Fratelli d’Italia, rispettivamente per sud e nord Sardegna. Tutti a casa i candidati di centrosinistra.
A scrutinio quasi ultimato, mancano una manciata di sezioni, il m5s è il secondo partito in Sardegna con il 21,7% dopo Fratelli d’Italia al 24%. Pesante sconfitta per la Lega: i salviniani si fermano al 6,5%, risultato quasi dimezzato rispetto alle regionali del 2019. Il terzo polo si ferma al 4,5%, mentre il Pd si attesta sul 18,3%. All’8% Forza Italia.
Da ultimare le assegnazioni dei 9 seggi con il sistema proporzionale: entreranno al senato Giovannino Satta di Fratelli d’Italia, Marco Meloni del Pd e Sabrina Licheri dei 5 Stelle. Ancora incerta la situazione alla Camera, dove però dovrebbero entrare Salvatore Deidda, Francesco Mura e Pietro Pittalis per il centrodestra, Silvio Lai e Romina Mura per il centrosinistra, Susanna Cherchi e Emiliano Fenu per i 5 stelle, con Alessandra Todde che opterà per un collegio in Lombardia.











