Pranzo di lavoro finito con la corsa in ospedale per undici persone nel cuore di Cagliari. Un piatto a base di tonno servito in un bar-ristorante del centro si sarebbe trasformato in un incubo: nausea, dolori addominali e perfino sfoghi cutanei hanno colpito i clienti a distanza di pochi minuti, costringendo i sanitari del 118 a intervenire in massa. Ora i carabinieri, affiancati dai Nas, stanno passando al setaccio il locale per chiarire l’origine della sospetta intossicazione alimentare. A intervenire sulla questione, al fine di fornire alcuni chiarimenti è stata la dott.ssa Francesca Cardu che spiega: “Approfitto dell’ennesimo articolo di cronaca riguardante il cibo consumato FUORI CASA. In questo caso, si tratta di sindrome sgombroide che, nonostante il nome, comprende una vasta gamma di pesci: tonno, pesce spada, sardine, acciughe ecc ecc. Anticipo dicendo che IO STESSA, molto attenta a cosa mangio, HO AVUTO DUE VOLTE la Sindrome Sgombroide con TONNO consumato A CASA: una volta in vetro e una volta acquistato in pescheria. Non sono un soggetto allergico al tonno e non è necessario avere una allergia precisa verso l’alimento per andare incontro a sindrome sgombroide. TUTTI, nessuno escluso, potrebbe ingerire pesce MAL CONSERVATO che ha subito una alterazione della istidina in ISTAMINA a seguito della decarbossilazione catalizzata da batteri presenti nei pesci. Ecco che il pesce ingerito diventa un panetto di ISTAMINA e questo può arrivare a provocare uno shock anafilattico con: bruciore e gonfiore alla bocca, flushing cutaneo in tutto il corpo, mal di testa e mal di stomaco molto forte e improvviso, spesso tachicardia e abbassamento della saturazione. Non sono d’accordo che il pesce non presenti per nulla alterato ma mischiato con altri sapori dei condimenti può trarre in inganno. Un motivo in più per porre attenzione a ciò che stiamo mangiando”, conclude.











