Fine settimana infernale in Sardegna, stretta nella morsa del caldo estremo e devastata da decine di incendi. Le temperature hanno superato i 40 gradi in diverse aree dell’isola, mentre 25 roghi si sono sviluppati nel corso della giornata, con nove di essi che hanno richiesto l’intervento della flotta aerea regionale e nazionale. In cielo hanno volato elicotteri e Canadair, mentre a terra centinaia di operatori lottavano contro il fuoco, alimentato da vento, siccità e vegetazione arida. E domani non andrà meglio: le temperature saliranno ancora e c’è massima allerta sul fronte incendi.
Il quadro è aggravato dall’ondata di calore causata dall’anticiclone africano, che ha spinto la Protezione Civile a diramare l’allerta per temperature estreme. A Gonnesa, la spiaggia per cani di Funtanabau è stata chiusa per precauzione, per evitare il rischio di colpi di calore. L’allerta resta attiva almeno fino almeno a domani sera, ma viste le previsioni potrebbe prolungarsi ancora per qualche giorno.
Oggi gli incendi hanno colpito con violenza soprattutto nella parte centro-meridionale dell’isola. Particolarmente critica la situazione ad Ales, dove un vasto fronte di fuoco ha divorato macchia mediterranea in località Perda Casteddu. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso e si sono rese necessarie due sortite di Canadair da Olbia, insieme a diversi elicotteri SuperPuma e numerose squadre a terra.
Scene analoghe a Carloforte, dove le fiamme, ancora attive, hanno colpito la zona collinare di Monte Giannurango. A San Giovanni Suergiu, il rogo in località Is Cordeddas ha minacciato abitazioni isolate e aree agricole già compromesse dalla lunga assenza di piogge.
In Ogliastra, a Jerzu, un altro incendio ha costretto all’intervento di un Canadair, mentre ad Assemini le fiamme si sono spinte verso terreni agricoli e aziende rurali, mettendo in pericolo mezzi e infrastrutture.
Particolarmente drammatico quanto accaduto a Serramanna, dove un incendio in località Casello 33 ha raggiunto un’azienda agricola. Si registrano gravi danni e la morte di numerosi capi di bestiame, in particolare maiali, rimasti intrappolati nel fuoco. E poi Nuraminis, Sestu, Maracalagonis.
La protezione civile raccomanda la massima attenzione: non uscire nelle ore più calde, non esporsi al sole e segnalare immediatamente qualunque traccia di fuoco.











