Sessantaquattro euro per un’ecografia da un privato, anziché trenta euro in una struttura ospedaliera cittadina. È il prezzo da pagare a causa dei tempi di attesa biblici della sanità pubblica per una visita medica. Protagonista della vicenda è Laura, una ragazza cagliaritana. “Alcuni mesi fa ho prenotato un’ecografia al Brotzu tramite Cup – racconta – ma la prima data utile era dopo troppi mesi e la visita era piuttosto urgente. Così ho deciso di ricorrere all’intramoenia, in pratica un servizio medico a pagamento in ospedale: ho fatto la visita dopo venti giorni al Binaghi ma pagando 64 anziché 30 euro”.
Ma per Laura le disavventure non finiscono qui. “A fine settembre – spiega – ho chiamato per una visita chirurgica al Brotzu, sempre tramite Cup, a causa di alcuni granulomi che ho tra il naso e la bocca. Visita inizialmente prenotata per giugno 2016, poi grazie a una rinuncia è stata spostata ad aprile. Esattamente fra sette mesi, ma stavolta dovrò aspettare perché non posso permettermi un’altra visita a pagamento”. Sempre sette i mesi che deve attendere Alice, di Cagliari, per una visita allergologica al Policlinico di Monserrato. “Ho prenotato a luglio – dice – e l’appuntamento è stato fissato per il 20 febbraio prossimo. Certo, non è una questione di vita o di morte, ma è importante che la faccia quanto prima”.












