di Lidia Todde (comitato san Marcellino)
Forse qualcuno credeva di essere indenne e che i tagli alla sanità interessassero solo i piccoli ospedali. Purtroppo cari cittadini, la riforma della Rete sanitaria sta facendo tabula rasa ovunque e il sistema sanitario pubblico sta facendo acqua da tutte le parti, in quanto si sta privatizzando tutto e la maggior parte della popolazione sarda non riesce più a curarsi. Liste d’attesa lunghissime, per una visita gastroenterologica al Brotzu, un anno d’attesa, luglio 2019! Parlano di prevenzione oncologica e poi ti accorgi che le liste d’attesa sono lunghissime e se vuoi curarti devi pagare l’intramoenia. Hanno chiuso il reparto oncologico della Casa di cura di Decimomannu che seguiva mille pazienti e che erano prenotati per effettuare protocolli di cure chemioterapiche e adesso si ritrovano allo sbando e impossibilitate ad iniziare la terapia a causa dei pochi posti disponibili nei reparti di oncologia, già oberato di pazienti e impossibilitati a prenderne altri! Al San Marcellino, voci di corridoio affermano che sia andata via anche la nefrologa. La farmacia è sprovvista di ausili, nutrimento speciale per i malati, bende, garze, siringhe, cotone. Nei reparti manca tutto: continua ad esserci solo la buona volontà dei medici e del personale sanitario. Fino a quando resisteremo? L’ospedale dicono non sia chiuso, invece è già dismesso! Per chiudere un ospedale non occorre mettere i lucchetti: basta togliere i servizi e il personale e muore da solo! State uccidendo la gente con la vostra ricetta della razionalizzazione, in compenso strapagate i manager, che oltre a tagliare i servizi, chiudere i reparti, accorpare ospedali, nulla di buono hanno fatto per la povera gente! Fortunati i cittadini che oltre agli ospedali pubblici possono accedere ai privati convenzionati! Vergogna!









