Violenza sessuale a Cagliari. Una ragazza ha dichiarato ai carabinieri di essere stata stuprata nel proprio appartamento da un ragazzo che frequentava da pochi giorni aveva invitato a casa propria per un guardare un film. Ma alla fine, dopo aver sottoscritto il racconto, ha deciso di non querelare.
I fatti. Ieri sera una ragazza di 20 anni , ospite di una casa per studenti, ha ricevuto in casa un ragazzo che frequentava da pochi giorni. Poco dopo il ragazzo le è saltato addosso pesantemente, non si accontentato dei baci ed è passato alle vie di fatto, prima di abbandonare l’appartamento.
La ragazza, sconvolta, ha chiamato un’amica che si è precipitata a casa della studentessa. L’amica ha chiamato i carabinieri che si sono recati sul posto con 2 pattuglie e i militari hanno ascoltato e scritto la versione della ragazza che, in lacrime, ha raccontato la violenza subita.
Tuttavia la giovane ha deciso di non formalizzare la querela. “Non si capisce se si tratti di un ex fidanzato e se lei voglia ancora intrattenere dei rapporti con lui”, dichiarano i carabinieri nel comunicato diffuso alla stampa”. La studentessa è stata poi accompagnata da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso, ma ancora il referto non è in possesso dei militari. Il ragazzo è stato identificato e portato in caserma. Ma in assenza della querela della vittima non è stato possibile interrogarlo.
Per la giovane la solidarietà degli studenti di Reset Unica.
“Una nostra collega fuorisede dell’Università di Cagliari, stanotte, denuncia di essere stata vittima di uno stupro. Ha chiesto a un amico di vedere un film in casa insieme, ma lui ha preteso ben altro. Lei non vuole, dice di no. Lui la violenta, poi scappa.
I giornali online hanno ripreso la notizia, e tra i commenti sono comparsi giudizi aberranti nei confronti della ragazza:
“L’ha invitato in casa sua: l’ha voluto lei!”. “Magari le è anche piaciuto”.
“Se non vuoi fare sesso con qualcuno, non stai da sola con lui a guardare un film”.
Vogliamo dare tutta la nostra solidarietà alla collega. Episodi come questi evidenziano la necessità di inserire nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla sessualità, all’affettività e al rispetto dell’altra. Il comportamento da condannare è solo e unicamente l’abuso sessuale, perché non c’è colpa nel voler essere libere di vedere un film con un amico da soli. Il sesso senza consenso si chiama stupro”.










