Violenta e picchia una bimba di 8 anni: 53 enne di Quartu condannato a 11 anni di carcere

Si ritrova senza casa dopo una lite coi familiari e la separazione dalla moglie. Va a vivere a casa di un’amica che lo accoglie come “amico di famiglia”. E partono 4 anni di violenze sessuali e botte ai danni della figlia piccola della donna.

Violenze sessuali e botte ai danni di una bambina di 8 anni da quella persona accolta in casa dalla mamma come amico di famiglia. Il protagonista di questa agghiacciante vicenda è un uomo di Quartu di 53 condannato ieri dai giudici cagliaritani a 11 anni di carcere
Tutto parte dal marzo 2011, quando l’uomo, un amico di vecchia data della madre della bimba, viene allontanato dalla propria abitazione e accolto dalla donna in casa a Quartu, dove ottiene anche la residenza. Va a convivere sotto lo stesso tetto della donna, assieme al compagno ai figli e altri ex compagni. La donna in questione si fidava di lui e gli lasciava tranquillamente i bimbi in custodia. E lui ne approfitta. Gli abusi (violenze sessuali, ma anche botte e minacce di morte) partono dopo che uno dei ragazzini va a vivere in comunità, quando la vittima aveva 8 anni e mezzo.  

Nell’ottobre del 2013 l’uomo si sposa e va ad abitare dai suoceri. Ma nel marzo 2015 si separa, si allontana dall’ex moglie e torna nuovamente dalla donna e dalla bimba. Intanto la donna e il compagno vengono arrestati e finiscono in carcere e l’orco diventa di fatto il padrone di casa. Spadroneggia, allontana perfino il padre naturale della ragazzina che viveva in una dependance dell’abitazione. Ripartono gli abusi e le botte. E la piccola rivive gli incubi di qualche anno prima. Ma un’amica della madre che frequentava l’abitazione coglie qualche segnale e riesce a farla parlare. La bomba esplode nel maggio 2017. Le confessioni arrivano anche al fidanzatino della ragazzina e quindi alla madre. La donna, dopo un primo momento di incredulità, decide di denunciare subito “l’amico” ai carabinieri e si rivolge all’avvocato Marco Piroddi. Intanto l’orco deve cercare di evitare la vendetta dei parenti della bimba, infuriati per l’accaduto. Parte il processo e l’uomo viene condannato a 11 anni di carcere (il pm ne aveva chiesto 10). Dovrà anche versare un risarcimento di 150 mila euro: 50 a testa per bimba e genitori. La difesa presenterà ricorso in appello.


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