
Nell’ottobre del 2013 l’uomo si sposa e va ad abitare dai suoceri. Ma nel marzo 2015 si separa, si allontana dall’ex moglie e torna nuovamente dalla donna e dalla bimba. Intanto la donna e il compagno vengono arrestati e finiscono in carcere e l’orco diventa di fatto il padrone di casa. Spadroneggia, allontana perfino il padre naturale della ragazzina che viveva in una dependance dell’abitazione. Ripartono gli abusi e le botte. E la piccola rivive gli incubi di qualche anno prima. Ma un’amica della madre che frequentava l’abitazione coglie qualche segnale e riesce a farla parlare. La bomba esplode nel maggio 2017. Le confessioni arrivano anche al fidanzatino della ragazzina e quindi alla madre. La donna, dopo un primo momento di incredulità, decide di denunciare subito “l’amico” ai carabinieri e si rivolge all’avvocato Marco Piroddi. Intanto l’orco deve cercare di evitare la vendetta dei parenti della bimba, infuriati per l’accaduto. Parte il processo e l’uomo viene condannato a 11 anni di carcere (il pm ne aveva chiesto 10). Dovrà anche versare un risarcimento di 150 mila euro: 50 a testa per bimba e genitori. La difesa presenterà ricorso in appello.