“In Sardegna non c’è sangue al centro trasfusionale, impossibile operare chi è già in lista”

L’amara ammissione di Marco Conte, medico ortopedico di Quartu: “Emergenza da marzo per il gruppo zero e il B, semplicemente vergognoso: assurdo che non si possa utilizzare, sul paziente, il sangue donato dai suoi amici o familiari”.


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In Sardegna l’emergenza sangue non si ferma e, adesso, arrivano anche gli stessi medici ad ammettere, amaramente, la situazione di crisi che sta vivendo, da mesi, l’Isola. Il plasma non serve solo a chi necessita di trasfusioni, ma anche a chi deve finire sotto i ferri per un intervento. Marco Conte, responsabile dell’unità di Ortopedia e Traumatologia dello sport, lavora alla casa di cura Città di Quartu. Anche il suo telefono è rovente, tanti pazienti sono in attesa di essere operati. Ma lui ha le mani legate: “In Sardegna persiste l’emergenza per il sangue del gruppo zero e del gruppo B, da marzo 2022. È semplicemente vergognoso. Pertanto cari pazienti che siete in lista per fare un intervento di protesi e avete questi gruppi sanguigni, noi non possiamo farci niente perchè non avete il nullaosta. Potete chiamarci anche mille volte: non possiamo aiutarvi, vi avremo già operato da mesi.
Non c’è sangue al centro trasfusionale, e non viene garantito per interventi in elezione, qualora dovesse servire”, denuncia Conte.
“Tra l’altro”, osserva il medico, “se viene donato il sangue da amici o familiari, il sangue non può essere nominale e non viene garantito lo stesso a quel paziente. Un gesto nobile”, e Marco Conte nota che sia “assurdo che non si possa modificare questa regola, incentivando le persone a donare il sangue. Non so più cosa fare e cosa dire, lascio a chi è più bravo di me il compito di risolvere il problema”.


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