Tore Sanna, si può dire che sia la fine di un’epoca, non solo di un mandato. Come vive questo momento?
In assoluta serenità e tranquillità. Avevo ben chiaro dall’inizio che il mio fosse un mandato a temine, scaduto il quale sarei tornato ad occuparmi di altre cose, lasciando ad altri il compito di portare avanti l’amministrazione.
Villasimius con lei ha fatto il vero salto dall’essere una comunità agro pastorale ad una comunità a vocazione turistica.
Quando sono stato eletto la prima volta nel 1978, c’erano già diversi alberghi e soprattutto il Tanka era stato aperto l’anno prima. La nascita dell’industria turistica dal mio punto di vista coincide con l’apertura del Tanka. Le nostre amministrazioni son state capaci di cogliere questa situazione e sintonizzarsi con questa novità e a sfruttarla positivamente.
Da allora tanti i progetti realizzati dalle sue amministrazioni. Secondo lei cosa dovrebbe fare il prossimo Sindaco?
Ciò che posso dire e quello che vorrei non facesse. Non vorrei che nella furia del cambiamento smantellasse delle conquiste importanti. Avrei molto da dire se per esempio si decidesse, come qualcuno sostiene, di cancellare l’Area Marina Protetta. Mi dispiacerebbe,inoltre, se non si continuasse la battaglia affinché il Comune rientri nel pieno possesso del centro commerciale del porto. E anche se si abbandonasse la strenua difesa della risorsa ambientale e paesaggistica, compreso il sistema dunale e costiero, i progetti per il ciclo dell’acqua e dei rifiuti. Vorrei che le scelte strategiche, insomma, non venissero abbandonate. Per arrivare a una sintesi estrema, dove molti molto interessati dicono che non abbiamo fatto nulla, preciso che abbiamo realizzato interventi e opere pubbliche per 11.518.107,24 di euro. E in ”eredità” stiamo lasciando 16.629.719,99 milioni di euro in opere già approvate e finanziate, pronte ad essere realizzate dalla prossima amministrazione. Ma abbiamo fatto tutto noi. E’ chiaro che il mio cronometro scatterà il giorno in cui si insedierà la nuova amministrazione, e alla scadenza dei cinque anni, andrò a verificare se saranno riusciti a spendere tutti e sedici milioni tempestivamente. E anche se saranno riusciti a portare altri soldi al Comune.
33 anni a capo dell’amministrazione di Villasimius. Un’esperienza difficilmente ripetibile. Ha rimpianti ?
Rimpianti no, perché tutto sommato le parti più importanti della nostra strategia le abbiamo realizzate.
Il ricordo più bello e il progetto che ha amato di più.
Il progetto che ho amato di più è stato quello che mi ha anche dato più dolore, quello del porto turistico per via della scomparsa della Spiaggia del Riso che oggi sta rinascendo.. I ricordi più belli son legati alle persone. Alle lacrime e ai sorrisi di tante persone comuni per le quali son riuscito a risolvere problemi, spesso per me semplici o anche complessi, ma per loro fondamentali, e dopo tempo vedere il sorriso di queste persone. Da queste piccole grandi cose discende anche tutta la forza e la determinazione per continuare ad affrontare tutte le difficoltà. Molte volte basta una telefonata, una stretta di mano, o l’abbraccio di una persona che ti dice grazie e capisci che sei utile agli altri.
Cosa non rifarebbe?
Tantissime cose. Ma preferirei dire cosa farei. Dedicherei molta più attenzione e cura alla sfera dell’istruzione. Purtroppo la frantumazione delle competenze rende difficile intervenire in tal senso. Inoltre non ci può essere una buona istruzione con un corpo docente che è solo di passaggio e/o precario con insegnanti non sempre adeguatamente motivati. Io posso garantire locali scolastici adeguati, ma se addirittura un insegnante, impedisce ai bambini di fare la festa di carnevale dicendo che la scuola non è collaudata non so che dire. Possiamo andare avanti in questo modo? Abbiamo un Istituto comprensivo che pur in tempi di crisi ha continuato a ricevere interventi dal Comune per il tempo pieno. Io vorrei capire qual è il ritorno in termini di qualità del risultato. E’ giusto che gli amministratori pubblici vengano misurati fino al millimetro, e invece non si possa misurare l’efficacia della buona docenza ? Se mi debbo attenere ai risultati che otteniamo quando i nostri ragazzi vanno alle superiori di Cagliari, direi che siamo proprio messi male..
Si vocifera di almeno 6 liste per le prossime amministrative, cosa ne pensa?
A questo proposito cito sempre De Gaulle, che quando un giornalista gli chiese se dopo di lui ci sarebbe stato il vuoto, rispose che dopo di lui non ci sarebbe stato il vuoto ma il troppo pieno come sta accadendo a Villasimius.
In questi ultimi tempi sembra esserci stato uno scollamento fra lei e i suoi compaesani, perché secondo lei?
Non mi sembra che ci sia stato uno scollamento tra me e i miei concittadini. Continuo a ricevere persone che vengono ad espormi i loro problemi, se così fosse non verrebbero da me. E anche quando mi capita di trovarmi fra la gente ricevo manifestazioni di affetto. Il problema è che oggi fare l’amministratore significa chiudersi in una stanza a lavorare se si vogliono ottenere dei risultati. Ne risente il tempo disponibile per tenere in piedi i rapporti umani. Inoltre, una volta potevi contare sul supporto anche propositivo dei compagni e compagne della sezione. Oggi dal Circolo provengono più critiche che proposte.
Quali progetti dopo il mandato?
Di occuparmi un po’ più di me stessu, credo di averne diritto. Per quanto mi sarà possibile, continuerò a dare un contributo politico al mio partito.
Un pensiero in libertà su questi 33 anni di mandato.
Quando una cosa ti coinvolge per oltre 30 anni è come parlare di una vita. Son quelle cose che ti riempiono e che ti formano. E quando arrivi alla conclusione ti vengono pensieri. Il primo pensiero è quello di ringraziare la comunità di Villasimius che mi ha permesso di fare questa esperienza straordinaria, e che a pochissimi è concesso di poter fare. Un ringraziamento di cuore perché, tutto questo, a me è stato concesso da loro e non da altri. Spero di essere riuscito a ripagare in qualche modo questa fiducia. Io ce l’ho messa tutta e chiedo scusa, con tutta la sincerità possibile, alla mia comunità per tutte le cose che non son riuscito a fare e per tutte le risposte che non son riuscito a dare. Il secondo pensiero è rivolto a tutte le persone, donne e uomini, che hanno condiviso con me le fatiche e le soddisfazioni dell’amministrare. Dalla maggioranza e dalla minoranza. Anche a tutti loro va il mio ringraziamento e le mie scuse per la pazienza che hanno avuto nel sopportare la mia, troppo spesso, ingombrante presenza.













