“Sarà un cimitero”. La profezia catastrofica legata al commercio attorno al viale Trieste a Cagliari arriva dall’imprenditore Armando Pibiri, gestore da un decennio di un locale notturno in via Asproni. Alcune vie sono sbarrate, interdette alle automobili, nella zona del secondo lotto. Il nuovo viale è più stretto per le auto, che hanno a disposizione un’unica corsia, poi spazio a marciapiedi molto più larghi con conseguente taglio dei parcheggi. E gli effetti si sono già fatti vedere non solo nel viale, con la chiusura di vari negozi, ma anche nelle stradine che arrivano sino al Corso Vittorio. Il Caffè Divino di via Carloforte ha già abbassato le serrande e altri si preparano a fare altrettanto nelle prossime settimane e mesi, salvo miracoli: “Qui in zona un macellaio ha messo l’attività in vendita e la sua sfortuna è che è anche padrone delle mura”, racconta Pibiri. Quindi, oltre al fallimento, dovrà anche pensare a cercare un nuovo imprenditore disposto ad investire in una zona “stravolta” dai cantieri e che, in futuro, sarà molto più indigesta per automobilisti e scooteristi. “Un altro mio collega è in difficoltà, le spese non mancano ma sono quasi spariti i clienti, questo è il vero dramma”.
Pibiri aveva chiesto al Comune, ottenendolo, il suolo pubblico per piazzare tavolini e sedie: “Sono sempre vuoti perchè c’è sempre tantissima polvere per i lavori. Ho anche ricevuto un esposto dai residenti, sono venuti gli agenti della polizia Locale col metro per misurare lo spazio ed ero in regola. Così non si può lavorare, le sere dei weekend siamo quasi vuoti e non parliamo di com’è la situazione dal lunedì al giovedì. O i lavori si velocizzano e riaprono le strade o qui ben presto sarà un cimitero”.











