Federico Ibba (consigliere comunale dei Popolari Sardi) interviene sulla grave emergenza sicurezza e igiene pubblica del polo giuridico-economico di viale S. Ignazio. “Dove si studiano le leggi il comune ha creato una zona franca di degrado urbano e sociale”.
“Ho presentato un’interrogazione urgente per risolvere innanzitutto la situazione di degrado e insicurezza che sta opprimendo oramai da anni gli universitari del polo universitario giuridico-economico di via Sant’Ignazio. Come attestano le foto allegate, la zona di pertinenza del Comune di Cagliari, non può più sopportare la presenza contestuale dell’Università di Cagliari (preesistente) e di sbandati di ogni genere (tossicodipendenti, senzatetto e rifugiati veri o presunti, migranti) che frequentano la mensa Caritas ed il Centro Giovanni Paolo II. Con il favore del bel tempo inoltre, da alcuni mesi molto migranti e sbandati di ogni genere stanno utilizzando come dormitorio alcune strutture antistanti la biblioteca e il dipartimento di Giurisprudenza, esponendo anche le donne delle pulizie della facoltà, che iniziano l’orario lavorativo al crepuscolo, ad uno stato di insicurezza e disagio che non trova più alcuna giustificazione. In aggiunta, proprio dietro la statua di Fra Ignazio è stato abbandonato un container, presumibilmente funzionale all’attività oramai abbandonata dell’anfiteatro romano, che è diventato casa di chissà quante e quali persone. Questo inserito in un contesto di escrementi e quant’altro causa di odori nauseabondi. Laddove i giovani studiano le leggi sembra paradossale che vedano quotidianamente una zona franca di sicurezza e decoro urbano.
Ieri notte, l’ennesimo caso di violenza sfociato con l’arresto di tre clandestini sudanesi.
Qui non si tratta più di accoglienza o sensibilità umana perché non si sta raggiungendo nessuno scopo, né quello di accogliere e reinserire nella società i bisognosi, molti dei quali pur di nazionalità italiana non sono residenti a Cagliari, né tantomeno educare all’integrazione ed all’accoglienza i giovani universitari.
Aggiungo inoltre che le attività in qualità di commissario della commissione politiche sociali, assieme ad i colleghi, abbiamo fatto una prima ispezione all’interno del centro Giovanni Paolo II per verificare se le attività e le associazioni che operano all’interno del centro sono compatibili anche con le struttura che si è presentata in alcuni casina dir poco fatiscente”.











