di Marcello Roberto Marchi
La notizia data con grande enfasi che tra due anni avremo la metropolitana nel Centro storico della Città e che finalmente gli attuali amministratori comunali potranno godere per i tavolini nel mezzo di Via Roma, riempie di amarezza per la delusione della certificazione definitiva cancellazione dell’idea che i cagliaritani cullavano di vedere nascere una vera grande piazza sul mare, il biglietto da visita della moderna Capitale della Sardegna, proiettata nel Mediterraneo, capace di attrarre non solo ma anche capitali dal mondo per lo sviluppo economico e sociale. Ne avevamo l’opportunità e anche le risorse finanziarie. Invece, le due Amministrazioni comunali di sinistra a guida Massimo Zedda che si sono succedute dal 2011 ad oggi hanno fatto morire definitivamente idee, progetti e finanziamenti con l’annunciato avvio delle procedure politiche, tecniche e amministrative della Metropolitana di Superficie e l’allungamento della Piazza Matteotti per realizzare, così, una modesta “mezza” piazza sul mare.
I progetti e le aspirazione di Cagliari Capitale della Sardegna nel Mediterraneo erano altri, come tutti ricordiamo e ben altre prospettive erano all’orizzonte per la crescita e lo sviluppo, soprattutto le ambizioni delle nuove generazioni. Così, purtroppo, non è e le responsabilità hanno nomi e cognomi, compres quelli dei rappresentanti delle forze politiche, delle maggioranze e delle opposizioni che si sono alternate alla guida della Città.
C’erano il progetto ed i finanziamenti del sottopasso viario e del parcheggio sotterraneo di Via Roma, la cui realizzazione avrebbe consentito di avere veramente la grande piazza sul mare. C’erano il progetto e il finanziamento per realizzare un moderno e adeguato Palazzetto dello Sport a San Paolo, non se n’è fatto nulla e si va verso la costruzione di un modesto e degradante Ecocentro, che porterà alla compromissione della vasta area che fronteggia la Laguna Santa Gilla dove erano ben altre le prospettive di valorizzazione, senza dimenticare che è un territorio di notevole importanza ambientale e paesaggistica anche per la presenza delle vestigia dell’antica Villa Igia ( dove sta la Soprintendenza ? E’ ferma al Corso Vittorio Emanuele ? ).
Non solo gli Amministratori comunali delle fine novecento e dei primi anni duemila, dell’una e dell’altra parte politica, avrebbero da dire la loro su questi temi , ma alcuni che sono passati a miglior vita si staranno “voltando nella tomba”, come si suol dire, per quello che sta accadendo nella sconvolgente programmazione ( ma c’è davvero una programmazione sulla Città del futuro ? ) dello sviluppo di Cagliari, Città Metropolitana.
Mariano Delogu, brillante avvocato del Centro Destra, aveva impostato un progetto per Cagliari proiettata nel mondo ( ce lo potrebbe descrivere il suo Vice Avv. Carlo Porceddu ).
Luigi Cogodi, il “rosso”, anche lui avvocato, brillante Assessore regionale degli Enti Locali della Giunta di Mario Melis, nella seconda metà degli anni ottanta, aveva ideato il cosidetto ” cuneo”, ovvero il quadrilatero che comprendeva la 131 da Monastir , la 130 da Decimomannu e il fronte del Porto per proiettare Cagliari in Italia e nel Mondo.
Chi è oggi alla guida della Città non ha queste visioni e ne pagheranno certamente le conseguenze le future generazioni che stanno guardando,purtroppo, al mondo esterno, afd altri Paesi e ad altre Città dove potranno esprimere tutte le loro capacità e realizzare le proprie speranze.