In questi giorni di forti polemiche per quanto avvenuto a Roma in piazza Indipendenza, emerge anche il disagio di chi cerca di vivere e convivere civilmente con i migranti ma che si trova totalmente solo nella gestione di culture, usi e consuetudini differenti. Gli abitanti di via Machiavelli, via Boccaccio e via Goldoni sono ormai 2 anni che cercano di far rispettare le minime regole di convivenza civile ma si trovano inascoltati. Palazzi abitati da anziani e coppie giovani al cui interno si trovano anche appartamenti dati in sub-affitto a extracomunitari che creano un andirivieni continuo e a tutte le ore di loro connazionali di cui s’ignora l’attività svolta e si ha timore perché accompagnato da urla e risse anche in tarda notte: sbattere di porte e ascensori, trasporto di enormi sacchi, valigie, materassi, urina agli angoli della strada, fino a dormire in balcone perché in troppi in una casa.
In questa situazione, che diventa sempre più insostenibile, ci si trova anche di fronte al gentile diniego d’intervento da parte delle forze dell’ordine. “Non ultimo l’episodio di pochi giorni fa in cui il mancato intervento- lamentano alcuni abitanti della zona- a seguito della richiesta di protezione per urla e schiamazzi, è stato giustificato da chi dovrebbe proteggere i cittadini, col seguente messaggio: “Non possiamo metter a repentaglio l’incolumità dei colleghi perchè numericamente inferiori rispetto alle persone che potrebbero trovare all’interno di questi appartamenti”.
Gli abitanti si lamentano e chiedono più sicurezza: “Ci si interroga su quale difesa sia rimasta a favore dei residenti e su come affrontare la paura di entrare in casa propria senza doversi imbattere in tali disagi o trovarsi di fronte a situazioni ai margini della legalità (spacci di droga, prostituzione e clandestinità) in spazi gestiti senza regole e senza il rispetto delle minime condizioni di convivenza civile e igienico-sanitarie”. Il quartiere auspica che le istituzioni possano far tornare la situazione alla normalità senza il timore di sentirsi poco protetti.












