La doccia fredda, per quanto attesa, è arrivata qualche giorno fa. Il ricorso presentato è stato bocciato e, allora, alla titolare del circolo ippico Boscovivo, aperto a Sarroch nel 2005, non rimane altro da fare che abbattere tutte le opere ritenute prive di autorizzazione: nell’ordine il maneggio coperto, il pagliaio, la giostra e qualche altra costruzione realizzata diciotto anni fa nella località di Monte Mereu. Ci sono stati blitz della forestale, poi una battaglia giudiziaria con da una parte architetti pronti a fornire carte e carteggi vari e, dall’altra, i giudici che hanno dovuto semplicemente applicare la legge. Una serie di opere, quando sono state realizzate, non avevano quel foglio di accompagnamento che si chiama “autorizzazione a costruire”. Una brutta botta per una realtà molto conosciuta per le tante attività che svolge da anni, dalla pet therapy alla riabilitazione equestre. Nell’area ci sono anche una fattoria didattica e una azienda agricola, tutto in dieci ettari circondati da ulivi e macchia mediterranea. La conferma dell’inizio delle attività di abbattimento di gran parte delle strutture arriva dalla fondatrice stessa del circolo ippico, Sonia Giovenzana.
“Purtroppo ho ottenuto le autorizzazioni troppo tardi. Oggi ho tutte le carte in regola e, addirittura, potrei terminare i vari abbattimenti e, subito, ricostruire tutto”. Ma le sentenze, purtroppo, non lasciano scampo: “Qui lavorano, solo nella zona del maneggio, sette persone. È chiaro che adesso il nostro futuro è a rischio”, ammette la Giovenzana. “Ripensandoci, sarebbe stato meglio non iniziare proprio l’attività, visti gli ultimi dieci anni che ho vissuto”. Una piccola speranza di ripiazzare box e magazzini vari c’è comunque: “Dovrò fare i miei conti, il solo smontaggio mi costa una cifra decisamente esorbitante”.











