Risultata positiva al tampone il tre gennaio, “con sintomi nonostante la doppia dose di vaccino, ho avuto anche la febbre”, Valentina Lepori, impiegata 51enne di Selargius, viene messa in isolamento dall’Ats dopo otto giorni: “L’undici gennaio mi arriva l’email ufficiale. E, in tutto questo tempo, il mio green pass è sempre stato valido”. Vale a dire che la donna sarebbe potuta andare ovunque: al lavoro, al bar, al ristorante, in piscina, in palestra, a bordo dei mezzi pubblici. Solo la sua “coscienza civile” l’ha, naturalmente, tenuta ben distante dai luoghi pubblici. E in questa vicenda c’è spazio anche per una colossale beffa: “Il tredici gennaio faccio il nuovo tampone, negativo, il quindici mi viene notificato tutto”. Guarita e libera? Nemmeno per idea.
“Ad oggi non ho ricevuto alcuna comunicazione circa la fine dell’isolamento sono a casa nonostante mi sia negativizzata in attesa del certificato di fine isolamento. Inoltre”, racconta la 51enne, “il 25 gennaio dovrei anche ricevere la terza dose. Nonostante le molteplici chiamate ai numeri dedicati ai pazienti Covid, che sono indicati nel documento di isolamento domiciliare e le numerose email e pec inviate all’Ats, sono ancora in attesa della comunicazione del termine di isolamento domiciliare e del relativo certificato di guarigione, che presumo dovessero essere contemporanei al referto negativo del tampone, effettuato presso la sede di via Romagna. La mia preoccupazione dipende dal fatto che ho più di 50 anni, se l’anomalia non venisse risolta sulla piattaforma da parte dell’Ats, a partire dal mese di febbraio risulterei una ‘fuorilegge’ così come mi è stato comunicato anche dagli operatori del numero di telefono 1500”. L’sos è sin troppo chiaro: “L’Ats mi mandi il documento che attesta la mia guarigione, mi serve con la massima urgenza. Purtroppo, il prezioso sportello dell’Igiene Pubblica, validissimo supporto per tutta l’utenza dell’area vasta, situato nel padiglione D di via Romagna, risulta soppresso dallo scorso 15 gennaio”.









