Uta, licenziato vince la causa dopo dieci anni: “Solo 15mila euro di risarcimento e niente lavoro”

Giampaolo Meloni, 54enne di Uta, vince la “battaglia legale” contro l’Agris: “Dovevano ridarmi il lavoro da custode, invece mi ritrovo disoccupato e senza una pensione sicura. Con i soldi del risarcimento che ci faccio, la birra? Avevo chiesto 260mila euro”


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Una vita da precario e un presente da disoccupato. Giampaolo Meloni, 54enne di Uta, ha vinto la causa che, nel 2011, ha intentato contro il suo allora datore di lavoro, l’Agris. Meloni faceva il custode per conto del Cras. Meglio, anche il custode: aveva iniziato nel 1987 come bracciante, per poi cambiare mansione. Il Cras, poi, viene trasformato in Agris per volontà della Regione. E Meloni rimane tagliato fuori: per lui non c’e più posto. “Avevano deciso di rivolgersi solo a delle società specializzate e non utilizzare più noi precari”. Meloni contatta l’Ispettorato del lavoro e, nel 2011, parte la causa. Il suo avvocato è Fabrizio Bellisai. Il 30 gennaio scorso la sentenza del tribunale: Agris viene “condannata al pagamento di una indennità a titolo risarcitorio pari a otto mensilità” nei confronti di Meloni. Nella lunga battaglia legale, il 55enne aveva chiesto un risarcimento di “260mila euro”. L’Agris si era però opposta, e alla fine il giudice ha stabilito il risarcimento, nei fatti, di otto stipendi.
“Per me è una beffa. Ho fatto due conti, prenderò solo quindicimila euro, cosa ci faccio? La birra?”, dice, furioso, Meloni. “Alla mia età mi ritrovo senza contributi e senza pensione, con un figlio disoccupato e mia moglie che gudagna 1200 euro al mese. Non sto bene, ho diversi problemi di salute. So di aver sempre fatto bene il mio lavoro, chissà se un giorno ne avrò un altro”. 


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