Non è doloso il rogo che è scoppiato dentro il capannone a AlAir impianti di Uta. È stato fatale, come appurato dai pompieri, un corto circuito, partito dall’ufficio dell’azienda diretta da Alessio Laganà e specializzata nella realizzazione di impianti aeraulici, di aspirazione e di filtrazione. Le bonifiche della zona si sono concluse nella notte e ora c’è da fare la conta dei danni: “È andato distrutto solo il tetto, nel resto del capanno abbiamo i nostri macchinari, tutti in ferro o acciaio. I danni sono ingenti ma ci rialzeremo”, assicura Laganà, che è subito arrivato in azienda dopo aver ricevuto la telefonata dei vigili del fuoco. La sua azienda è molto conosciuta, non solo a Uta, e col tempo e il duro lavoro sono riusciti a conquistarsi la fiducia di tanti clienti.
“È probabile che cercheremo una nuova sede, provvisoria, in attesa che venga riparato il tetto. Qui lavoriamo in quattro e abbiamo anche dipendenti, non possiamo assolutamente stare fermi”.












