Uta, alberi tagliati per far spazio a pale eoliche e pannelli fotovoltaici: il caso finisce a “Fuori dal Coro”. “Sono arrivate le ruspe, hanno sradicato un bosco che assorbiva la co2, tolgono il bosco per fare energia pulita”. Un controsenso messo in mostra dall’inviato del programma condotto da Mario Giordano che, senza mezzi termini, indica la “Sardegna terra di speculazione americana e cinese, tra migliaia di pannelli fotovoltaici e di pale eoliche”. Da qualche tempo la questione viene puntualmente approfondita anche con le testimonianze di chi è in campo per frenare la corsa alla conquista di spazi e terreni dove far sorgere gli impianti di produzione energetica green. Ma a quale prezzo? Tra gli esempi riportati c’è quello di Uta dove il portavoce degli attivisti locali mostra il luogo dove le ruspe hanno appianato un bosco, distrutto inesorabilmente gli alberi.
Snocciolati anche alcuni dati, 4500 pale eoliche e 70 mila ettari ricoperti da pannelli fotovoltaici utili per produrre energia per 50 milioni di abitanti; un milione e mezzo sono invece quelli sardi. “Terra di conquista, insomma, spaccata in due” America e Cina si giocano la partita: a Sud “sventolano le bandiere a stelle e strisce e Nord quelle dell’impero con gli occhi a mandorla che, comunque, sono anche i produttori dei pannelli fotovoltaici impiantati dagli americani. E l’energia prodotta dove finisce? “Stanno interrando le batterie”, “bombe al litio” “che potrebbero esplode e recare danni alla salute”.
Snocciolati anche alcuni dati, 4500 pale eoliche e 70 mila ettari ricoperti da pannelli fotovoltaici utili per produrre energia per 50 milioni di abitanti; un milione e mezzo sono invece quelli sardi. “Terra di conquista, insomma, spaccata in due” America e Cina si giocano la partita: a Sud “sventolano le bandiere a stelle e strisce e Nord quelle dell’impero con gli occhi a mandorla che, comunque, sono anche i produttori dei pannelli fotovoltaici impiantati dagli americani. E l’energia prodotta dove finisce? “Stanno interrando le batterie”, “bombe al litio” “che potrebbero esplode e recare danni alla salute”.












