Nuovi sviluppi sulla vicenda Untoreblog. Sono 4 le denunce a carico di altrettanti 60enni, tutti indagati per diffamazione ai danni di studiosi, archeologi, giornalisti, amministratori pubblici e di alcuni esponenti del mondo politico regionale, tutti oggetto di gravi offese professionali e personali anche attraverso volgari pubblicazioni, interferenze nella vita privata e in quella lavorativa o politica.
L’indagine, condotta congiuntamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari e dalla dipendente Sezione di Oristano, è partita a seguito delle decine di denunce e querele presentate dalle vittime. Lo scrupoloso lavoro svolto dagli investigatori, anche attraverso l’analisi di flussi informatici e il monitoraggio della rete, ha consentito di riscontrate centinaia di pubblicazioni a contenuto fortemente lesivo della dignità delle singole persone. Le indagini si sono estese anche verso alcuni utenti che sotto altri nickname di fantasia hanno a loro volta sostenuto e partecipato ad alcune delle pubblicazioni diffamatorie.
Nei confronti dei presunti blogger sono state eseguite perquisizioni domiciliari e informatiche, con il sequestro di vario materiale sul quale è in corso l’analisi da parte degli esperti informatici della Polizia Postale. L’indagine ha portato anche al sequestro preventivo mediante oscuramento sul territorio nazionale dell’untoreblog disposto dai G.I.P. dei Tribunali di Cagliari e Oristano Giampaolo Casula e Silvia Palmas, su richiesta dei P.M. Alessandro Pili e Marco De Crescenzo. Sotto sequestro anche due Blog (UntoreBlog e Untore1Blog l’Eco dell’Untore, quest’ultimo nato sulle ceneri del primo), nonché alcune caselle di posta elettronica a cui facevano riferimento i due blog.
Vittima preferita dei blogger la Fondazione NURNET, che si occupa di divulgare l’immagine e la storia nuragica della Sardegna: gran parte dei suoi iscritti è stata oggetto di gravi forme di denigrazione e offese di ogni genere, che venivano pubblicate in un blog totalmente anonimo, registrato in uno stato estero. “UNTORE Blog” (poi divenuto UNTORE1blog – L’ECO dell’untore) firmava gran parte delle sue pubblicazioni con nomi di fantasia garantendo l’anonimato ai suoi simpatizzanti. Questi, a loro volta, avevano a disposizione una casella di posta elettronica (anche questa totalmente anonima, indicata dall’Untore) che taluni usavano per “suggerire” i testi da pubblicare. Si è così scatenata sul web una vera e propria guerra virtuale tra presunti archeologi ed estimatori dell’archeologia sarda. Altri procedimenti risultano iscritti presso diverse Procure della Repubblica. Nel caso è indagato anche il giornalista della Nuova Sardegna, Mauro Lissia, nel controllo della sua posta elettronuca sono spuntati alcuni testi poi pubblicati dall’Untore. In carcere c’è invece Sergio Abis, ritenuto la mente del blog e accusato anche di un tentato omicidio.










