Una coltivazione artigianale di marijuana nell’ovile: allevatore denunciato a Senorbì

Denunciato un 25enne, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine.


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È esperienza consolidata per i carabinieri in Sardegna che i “controlli agli ovili” possano costituire un’attività remunerativa sotto diversi profili, in particolare per quanto riguarda la ricerca di armi ma non soltanto. Un articolo del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) (il 41), sin dagli anni trenta del secolo scorso, fornisce lo spunto e lo strumento per effettuare perquisizioni alla ricerca di armi sulla base di semplici indizi che spesso emergono dalle quotidiane attività dell’Arma. Si tratta di uno strumento operativo eccezionale che risale a molti anni fa ed è ancora valido. Normalmente tali attività vengono mirate nei confronti di chi in passato abbia avuto problemi con la legge. Così ieri a Senorbì i militari della locale Stazione hanno denunciato per la coltivazione e la detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti un 25enne del luogo, allevatore, censito in banca dati. I militari operanti, coadiuvati da colleghi della Stazione di Sant’Andrea Frius, a seguito di una perquisizione dell’azienda agricola dell’uomo, hanno rinvenuto nel cortile prospiciente l’immobile rurale 6 piante di marijuana dell’altezza media di circa 70cm, e materiale per il confezionamento (buste in cellophane per il sottovuoto) di sostanze stupefacenti, già utilizzato e recante residui della medesima sostanza. 


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