Il massimo della pena, l’ergastolo, per Yassine Erroum, 31 anni, originario del Marocco, che il 12 giugno del 2021 a Castelnuovo Magra ha ucciso a coltellate la moglie Alessandra Piga, 25enne originaria di Maracalagonis. La coppia aveva un bimbo di un anno, presente in casa al momento del delitto. È questa la sentenza di primo grado emessa dal tribunale de La Spezia. Erroum, reo confesso, si trova detenuto a Villa Andreino dal giorno del delitto. Il suo avvocato difensore di fiducia Riccardo Baratri ha cercato di ottenere le attenuanti che avrebbero portato ad una condanna, comunque pesante, di trent’anni. Ma la corte ha deciso che il marito omicida fosse meritevole il massimo della pena.
Yassine Erroum aveva colpito la moglie con un coltello procurandole ferite al collo, agli arti e al busto causandole la morte, con l’aggravante di aver commesso il fatto alla presenza di due minori, come riporta anche il nostro giornale partner La Nazione. Inoltre, era accusato di aver scagliato oggetti contro i carabinieri della compagnia di Sarzana che erano intervenuti e di aver procurato loro lesioni. Una storia orribile quella accaduta il 12 giugno 2021 al secondo piano di una villetta bifamiliare di via Baccanella a Castelnuovo Magra, dove Erroum viveva solo, visto che Alessandra se ne era andata. La loro relazione era finita. L’uomo aveva chiesto di vedere il figlio, quando l’ormai ex moglie era arrivata attorno alle 15 di quel sabato, nella casa c’era la nuova fidanzata del marocchino con il figlio minore.
Quando Alessandra era entrata nell’appartamento, chiedendo soldi per il suo sostentamento, fra i due era scaturito un violentissimo litigio. Ad un certo punto Erroum era andato in cucina e aveva preso un grosso coltello aggredendo la moglie. Erroum si era poi barricato in casa, avrebbe anche tentato di uccidersi procurandosi ferite ed era stato bloccato dopo una colluttazione coi carabinieri. Vicino al cadavere c’era una scritta col sangue di lei “lo amo”. Aveva affermato di essere diventato furibondo quando gli erano stati chiesti 200 euro per vedere il figlio, gli avrebbe dato quei soldi ma non per quel motivo, aveva detto di essere andato in cucina a prendere il coltello, di non ricordare di averla colpita, di averla vista cadere, di essersi seduto vicino e di averle parlato. Aveva anche ammesso di aver fatto un uso pesante di cocaina e di non aver dormito da tre giorni. L’avvocato Riccardo Balatri che ha già annunciato il ricorso in secondo grado.










