Selargius – Il caso Tyrrhenian link, “Le polemiche? Generate da persone che sono arrabbiate per aver perso le elezioni, che hanno strumentalizzato un argomento nel quale l’amministrazione comunale di di Selargius e il sindaco non hanno voce in capitolo perché la competenza è dello Stato e della Regione”. Una protesta, per Gennaro Fuoco, consigliere ed esponente dei Riformatori, grottesca come il “movimento contro l’amministrazione di Selargius” che è stata messa al corrente del progetto che conta mille chilometri di elettrodotto e la realizzazione di una stazione elettrica adiacente a quella già presente nel territorio. Azioni e accuse ingiustificate, insomma, il Comune “può e deve difendere il territorio, in questo caso non ci sarà inquinamento ambientale e noi siamo in trattative al fine di avere delle ricadute”. Striscioni e azioni sovversive verso le istituzioni locali, quindi, infondate per “un’opera secondo noi infrastrutturale importante in quanto collega la Sardegna con la Sicilia e la Campania e quindi permette di creare un congiungimento infrastrutturale che è fondamentale per le stabilizzazioni in caso di blackout o, comunque, per la trasmissione di energie nei due sensi.
Attualmente esiste solo un collegamento tra la Sardegna, la Corsica e la Toscana, quindi questo andrebbe a completare una rete di collegamenti importanti con la penisola e con la Sicilia”. Un investimento importante, oltre tre miliardi di euro, per un’opera di grande importanza ingegneristica “perché sono circa mille chilometri di elettrodotto e che rientra nel ragionamento che non solo l’Italia ma la Comunità Europea sta portando avanti sulla transizione energetica e sulla necessità di decarbonizzazione della Sardegna. Io credo che il comitato sia composto da persone che amano protestare, sbandierare valori contro il sistema, un mix di indipendentisti, ambientalisti estremisti. Alla fine, tra l’altro, la decarbonizzazione e le rinnovabili fanno parte anche del programma degli ambientalisti. L’amministrazione di Selargius è stata semplicemente informata e ha partecipato a questi tavoli tecnici per stabilire alcune valutazioni tecniche”. Irrisoria inoltre “la quota di agro di Selargius che è interessata da questo investimento e da queste centrali, appena lo 0,50% dell’agro. Perché queste persone, che sono così interessate ai terreni della città, non rivolgono le loro attenzioni al restante 99,50% che è abbandonato, che non ha consorzi, non ha cooperative, non è valorizzato”. Una strumentalizzazione, insomma, e poca conoscenza del progetto e delle ricadute sul territorio: “Sarà una corrente continua interrata quindi nessun rischio per la salute e la domanda da porsi sono le royalties, i benefici per i territori interessati”. Invece si entra maggiormente nel campo dell’investimento sulle fonti rinnovabili. “Io quello che trovo carente è la mancanza di comunicazione da parte della Regione e, probabilmente, anche la mancanza di programmazione”: un chiaro esempio lo fornisce l’accesa discussione che interessa i luoghi in cui sorgeranno i parchi eolici, territori dove dimorano anche nuraghi da millenni. Devono essere scelti “in modo da non offendere le zone paesaggisticamente più importanti o comunque in modo da cercare di limitare al minimo l’impatto visivo e poi le royalties che possono essere versate alla Regione, per il bene comune o quello delle comunità, dei luoghi interessati anche per una ricaduta situazionale. Noi, per esempio, abbiamo colloquiato con Terna per cercare di avere delle compensazioni e perché nell’ambito dell’investimento è normale che ci possano essere per il territorio che è interessato all’investimento e adesso siamo in trattativa per avere queste forme di compensazione, insomma, per opere pubbliche. È questo il ragionamento che bisogna fare, non la demagogia per difendere l’agro che è una minima quantità rispetto a quello disponibile”. Informare e conoscere, la priorità sull’investimento: “Tyrrhenian link è un’opera strutturale che c’entra niente con i parchi eolici. Un domani può essere utile per trasportare energia in uscita e in entrata qualora ci sia necessità, bisogna produrre di più per eliminare le centrali a carbone e contemporaneamente deve essere compatibile con quello che è il rispetto del nostro ambiente, della nostra regione e cercare di avere delle royalties. Io credo che la linea più coerente, più equilibrata sia questa ma devo dire che la Regione non sta informando il territorio, non c’è molta chiarezza. Non è un problema banale: noi stiamo parlando di una questione che riguarda l’Europa, i fondi europei, il nostro futuro, il pianeta, insomma”.











