“È preoccupante, dopo più di un anno, che siamo in questa situazione, siamo veramente allo stremo, al limite: non ce la facciamo più”.
Si parla di aperture anche se non c’è ancora una data, il governo sembra che abbia capito che non può tenere chiuse le attività. Si parla di privilegiare i locali che hanno i tavolini all’aperto perché si ci contagia di meno: “È da mesi che ci dicono che forse si riaprirà, ci stanno destabilizzando a livelli incredibili. Ora dicono a maggio, forse, con il discorso che si apre all’esterno. Io ho un locale che ha uno spazio sia interno che esterno, però non sarebbe giusto tutto questo perché, alla fine, abbiamo creato i distanziamenti con la riduzione dei tavoli. Non ci sono certezze, dopo un anno e più che ci hanno fatto chiudere la situazione è ancora così e, alla fine, la domanda è: è giusto chiudere noi o ci sono altri problemi? Perché noi chiudiamo e siamo sempre rossi: non voglio criticare le altre attività, ma i supermercati, per esempio, sono pieni di gente, c’è un assembramento incredibile. Non è possibile che si possa continuare così. Bisogna cercare di trovare un giusto equilibrio perché non ce la facciamo più”.
Risentite qui l’intervista a Tony Di Giovanni del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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