In Sardegna 13%, nel resto d’Italia 5%. Bastano due numeri per intuire immediatamente che la situazione nell’isola sul fronte Covid vive un momento di stallo, purtroppo molto peggiorativo rispetto alle altre regioni italiane. Dove mettendo a confronto il dato di oggi, appunto 5%, e quello di un anno fa, il 39% di intensive occupate, la differenza emerge in modo eclatante, nonostante un anno fa fosse tutto chiuso e oggi invece sia tutto aperto, con lo stato d’emergenza concluso. Merito dei vaccini, dice la comunità scientifica, mentre scettici e no vax preferiscono pensare che il merito sia delle varianti che man mano hanno perso forza, diventando sempre meno aggressive.
In ogni caso, la Sardegna resta l’unica regione italiana a superare la soglia d’allerta del 10% in terapia intensiva. Stabile in quasi tutte le regioni, Sardegna compresa, il dato cresce solo in Liguria (al 5%), Sicilia e Umbria all’8% e Valle d’Aosta al 6%.
Dopo una leggera flessione nei giorni precedenti, risale invece al 16% a livello nazionale l’occupazione di posti letto in area medica, che un anno fa era al 41%. Anche qui la Sardegna supera la soglia d’allerta, attestandosi al 21%.
La pressione sui reparti non critici è in crescita in altre dieci regioni. Nell’isola è di 5 punti superiore al valore dell’anno scorso.












