“Non cedo ai ricatti”. Su questo il sindaco è stato chiaro. E tra Zedda e i sardisti la spaccatura si fa ancora più profonda. Ieri i sei consiglieri dell’alleanza indipendentista (4 sardisti più i due di Pds e La Base) hanno disertato il vertice di maggioranza in consiglio comunale.
Delusione per il primo cittadino e gli altri consiglieri e assessori del centrosinistra che speravano in un incontro chiarificatore con i sardisti che nelle ultime sedute hanno fatto mancare il numero legale e si sono astenuti su tutti i provvedimenti presentati in aula.
Il clima a palazzo Bacaredda resta teso, anche perché, a quanto è emerso nel corso della riunione, non sarebbero ancora arrivate richieste politiche precise da parte del gruppo dei Quattro Mori al primo cittadino.
Il segretario cittadino sardista Gianni Chessa ha pubblicamente dichiarato che il gruppo Psd’Az attende di essere ascoltato dal primo cittadino su temi come la sicurezza in città e la lotta alle povertà. Chessa ha anche espresso il desiderio di pianificare una staffetta in giunta per fare spazio al primo dei non eletti Psd’Az Roberto Porrà al posto di Nando Secchi alle Politiche sociali.
Da parte sua il sindaco ha dichiarato ai consiglieri che lui “non cederà ai ricatti”. E la possibilità di una rottura, con Zedda candidato al Parlamento, i sardisti di nuovo nel centrodestra e Cagliari alle urne per il sindaco nel 2018, si avvicina sempre di più.












