Una bolletta Tari che difficilmente dimenticherà, Carlo Mura. Sessantadue anni, è il titolare di una storica gelateria di via della Pineta. Qualche ora fa ha ricevuto l’avviso di pagamento dal Comune di Cagliari. Ne 2021 è stata di 623 euro, dodici mesi più tardi è schizzata a 1323: “Più che raddoppiata, ma la mia gelateria non si è mica ingrandita, è sempre di sessanta metri quadri”. Anche nel suo caso, nessun conguaglio. “Pagherò tutto, anche se il servizio della De Vizia è scadente. Tante volte ho dovuto chiamare il numero verde perchè non sono passati a svuotarmi i mastelli della plastica e della carta. Li ho dovuti riportare dentro, con tutti i rischi legati al fatto che ho un’attività di somministrazione di cibo, quindi devo rispettare tutte le regole igieniche e sanitarie”. E non c’è nemmeno da poter fare un paragone con due anni fa, il 2020, primo anno della pandemia: “Avevo pagato 900 euro, la tassa sui rifiuti è comunque aumentata rispetto a ventiquattro mesi fa”.
“La mia rabbia”, spiega il ristoratore, “è dovuta al fatto che ci era stato promesso che, con il nuovo servizio di raccolta, avremmo risparmiato tutti. Per me non è stato così, e ho tutte le carte in regola”, rimarca Carlo Mura. “Alla fine, per me la bolletta è raddoppiata mentre, qualche mese fa, lo stipendio del sindaco e di tutti gli assessori è raddoppiato. C’è qualcosa che non va, meno male che Truzzu voleva aiutare i commercianti”.











