Michele Tamponi, comandante dei Carabinieri di Cagliari a Radio CASTEDDU: “La droga è una emergenza anche in Sardegna, le donne che subiscono violenza, se denunciano vengono aiutate assieme ai loro bambini”.
Un’altra importante intervista a Radio CASTEDDU a cura del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu. Il comandante dei Carabinieri di Cagliari fa il punto della situazione: Capodanno zona rossa, blindati in casa, coprifuoco dalle 22 alle 7 del mattino, stasera ci saranno controlli particolari? “Sì assolutamente.
Esistono dei servizi pubblici essenziali come quello svolto dai carabinieri a capodanno e anche tutto l’anno. È normale che ci siano delle normative per il contenimento della pandemia, noi facciamo il nostro ruolo e non è molto difficile con la poca gente che c’è in giro andare a beccare chi va fuori in in orario proibito poiché balza subito agli occhi della pattuglia dei carabinieri che gira di notte. Quindi ci sono altissime probabilità di essere fermati in queste fasi notturne.
Speriamo non si esageri stanotte con i botti”.
Quali sono i reati principali da contrastare in pieno lockdown? “Se si può trovare un aspetto positivo nel lockdown è che sono diminuiti i reati, sono più difficili da compiere perché non si può uscire da casa. Per le tossicodipendenze, queste non possono essere fermate con un la pandemia. Purtroppo questo è il problema che si nota di più: l’uso degli stupefacenti che è abbastanza diffuso. Ogni giorno ci sono operazioni antidroga, è un business da contrastare perché se c’è tanta droga è perché ci sono tante persone che la utilizzano. Tanto i ragazzi che purtroppo ne fanno uso ma anche persone abbastanza adulte.
Questo è un problema sociale, oltre che il nostro”. C’è l’allarme riguardo droghe pesanti, l’eroina per anni era sparita, non se ne sentiva più parlare: “Negli ultimissimi anni in tutta Italia si è manifestato questo ritorno dell’eroina, chi è piuttosto anziano come me ricorda quali sono gli effetti che subiscono i soggetti terminali da dipendenza di eroina. Si riducono in condizioni pietose. Le nostre operazioni per contrastare questo fenomeno sono quotidiane, piccole e grandi, però si tratta di un problema sociale, culturale e bisognerebbe forse diffondere nelle nuove generazioni l’idea che le droghe sono pericolose, rappresentano una fuga dalla realtà e poi ci riportano nella realtà in condizioni terribili. Quindi meglio evitare. Bisognerebbe spiegarlo ai ragazzi per quanto possibile.
Per i furti la Sardegna è agli ultimi posti nazionali, da questo punto di vista siamo messi molto bene. Da quando sono arrivato, un anno fa, non ricordo una rapina in banca che nelle altre parti di Italia invece è una cosa molto frequente”.
È sicura Cagliari? Ci sono dei rioni in cui bisogna prestare attenzione? “Riguardo i furti, scippi e rapine abbiamo pochissime segnalazioni, quindi non ci sono rioni invivibili, pericolosi, da percorrere durante la giornata, soprattutto rispetto ad altre località del territorio nazionali”.
Oggi importante operazione compiuta dai carabinieri di Quartu Sant’Elena riguardo una violenza sessuale da parte di un senegalese nei confronti dell’ex convivente. “Purtroppo le violenze di genere sono diffuse in tutto il territorio nazionale e fanno parte di una mentalità diffusa in cui la donna è poco rispettata, però dire che a Cagliari questo fenomeno sia rilevante non è corretto. Esiste il codice rosso per il quale si crea una corsia preferenziale che prevede un metodo per far fronte al problema. La donna a volte preferisce tollerare anziché querelare, preferisce sopportare fino a quando non ce la fa più. Quando i carabinieri vengono a conoscenza dei fatti, scattano tanti meccanismi a tutela della donna che può essere condotta in una struttura protetta dove poter essere lontana dalle grinfie dell’aggressore, per lei e per i bambini”.










