il-diavolo-sulla-sella / 11 Novembre 2019

Berlino, la meravigliosa festa per i 30 anni della caduta del Muro: tutto iniziò dalle domande di un giornalista

Gianfranco Carboni da Berlino racconta la notte magica: "Rimangono la moltitudine di persone, di un giorno che rievoca un avvenimento politico, voluto, atteso. Forse accelerato dalla casualità, da una sola ed unica domanda di un giornalista: quando? O forse no a sentire i quattro berlinesi - che con un tre, uno zero, un cuore sbandierati, si dicono convinti che tutto sarebbe avvenuto comunque e gioiosamente come è stato, comunque la domanda del giornalista ha indubbiamente favorito"

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hinterland / 9 Novembre 2019

Monserrato, flash mob per ricordare il trentennale della caduta del Muro di Berlino: tutti con la maglietta speciale

Dopo le presentazioni di da parte del promotore della Mozione il consigliere comunale Nicola Mameli, e gli interventi istituzionali del Sindaco di Monserrato Tomaso Locci con un discorso molto importante rivolto ai ragazzi legato alla storia come maestra di vita, e diverse assessore come Maristella Lecca e Tiziana Mori che hanno spiegato l'importanza dell'evento per chi crede nei valori della fraternità, pace e diritti umani, vi è stata la melodia del musica legata alle note scaturite dal violino, da parte di una bravissima bambina

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il-diavolo-sulla-sella / 5 Novembre 2019

Berlino, trent’anni dopo la caduta del Muro: tantissimi sardi pronti a festeggiare il grande evento

Gianfranco Carboni in diretta da Berlino racconta le emozioni: "Berlino è una città stato, una città in cui convivono tantissimi immigrati, tanti italiani e moltissimi dalla nostra Sardegna; uno fra loro è Fulvio Pinna che disegno una delle prime opere del Est side Gallery, nel Maurer rimasto a futura memoria. Sarà festa per tutta la settimana ed oltre, ma dobbiamo ricordare sempre che la libertà è un valore assoluto"

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il-diavolo-sulla-sella / 3 Maggio 2016

Andrea Corona, il piccolo genio delle launeddas capito solo a Berlino

La storia di un cagliaritano di 45 anni che per esprimere la sua arte con un grande progetto è dovuto emigrare a Berlino: "Sono dovuto andare via, stufo, arrabbiato, noi sardi siamo capaci di farci amare ma anche di odiare la nostra musica, la cultura, il cibo, le tradizioni. Quella parte malata fatta di provincialismo non permette di proiettare nel futuro le nostre ricchezze"

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