
Che la ricorrenza abbia inizio!!! I preparativi per la celebrazione del trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino (o recinzione come qualcuno la chiama), che avvenne il 9 novembre 1989, sono in ultimazione. Centinaia di eventi e manifestazioni che culmineranno sabato 9. Sembra passato pochissimo tempo ma gli effetti del “pacifico abbattimento” sono stati tantissimi positivi e negativi. Willy Brandt, futuro cancelliere della Repubblica Federale, quando fu eretto il muro, senza mezzi termini da sindaco, commentò: “nel centro di Berlino c’è una barriera da campo di concentramento”. Nella Germania Est, nei mesi precedenti la caduta, parole come “glasnost” e “perestroika” diventano di dominio pubblico, il governo fu costretto a cedere dalle pressioni popolari, ed il 9 novembre apre le porte del Muro. Il muro fu elevato nel 1961, il resto del mondo prese atto che qualcosa cambiava e fu l’inizio della fine di ciò che dal 1945 veniva definito Guerra fredda, la divisione del mondo in due blocchi opposti americano e sovietico.
Il 3 ottobre 1990 la Germania è formalmente riunificata, a Berlino si tiene una cerimonia di Stato alla quale seguono nuove elezioni per la nomina dei rappresentanti del Consiglio comunale e del Bundestag. Successivamente, nel corso dell’estate del 1994, le truppe americane, britanniche, francesi e russe lasciarono la città di Berlino definitivamente. Per i primi dieci anni dopo la riunificazione, Berlino città stato, era divisa il 23 distretti amministrativi, che diventano 12 dal 2001. Gianluca Scroccu, Professore all’Università di Cagliari: “A mio parere è stato un evento centrale perché ha cambiato la storia di tutti noi, facendo finire la guerra fredda, rimodulando gli equilibri mondiali e costringendo un paese come il nostro a fare i conti con i suoi problemi storici messi sotto il tappeto con la nascita della repubblica. La caduta del muro ha segnato ritorno alla libertà di popoli soggiogati, da un totalitarismo assoluto come quello nato dopo la rivoluzione bolscevica.” Berlino è una città stato, una città in cui convivono tantissimi immigrati, tanti italiani e moltissimi dalla nostra Sardegna; uno fra loro è Fulvio Pinna che disegno una delle prime opere del Est side Gallery, nel Maurer rimasto a futura memoria. Sarà festa per tutta la settimana ed oltre, ma dobbiamo ricordare sempre che la libertà è un valore assoluto. Vi terremo aggiornati.
Gianfranco Carboni