“Cercheremo di migliorare la capacità di ascolto per captare segnali di disagio”: lettera aperta da parte del dirigente scolastico del “S. Atzeni” dopo che un alunno è stato accoltellato da un altro studente fuori dalla scuola. Sono passati quattro giorni dal terribile fatto di cronaca che ha sconvolto il mondo scolastico e non solo: un quattordicenne ha sferrato una coltellata a un quindicenne, lo spettro del bullismo dietro questa vicenda.
“Quando avvengono fatti incresciosi come quelli che hanno coinvolto due studenti delle prime classi della nostra scuola, il primo pensiero è quello di rimanere in silenzio per rispetto delle vittime e per meditare su quanto accaduto. Nel contempo emerge la necessità di reagire e di far conoscere alla comunità il grande lavoro che ogni giorno il personale docente e ATA svolge e svolgerà per far crescere al meglio i nostri ragazzi” ha comunicato il dirigente.
“Nonostante il grave fatto sia avvenuto al di fuori della scuola e non vi sia responsabilità diretta della scuola, è giusto e necessario metterci in discussione ed esprimere il nostro pensiero, monitorare e valutare quanto facciamo in termini educativo/didattici e di prevenzione della violenza, al fine di migliorare se possibile il servizio formativo offerto alla comunità”. Tante le azioni messe in campo in favore dei ragazzini, “il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado (scuola media) a quella di secondo grado (superiori) è un passo importante per i ragazzi, perché coincide con la prima adolescenza (13/14 anni). Per questi motivi quest’anno scolastico nella nostra scuola le prime due settimane di lezione sono state dedicate all’accoglienza, esclusivamente con attività di tipo ludico, sportivo e di gruppo, finalizzate alla conoscenza reciproca. Poche scuole dedicano tanto tempo agli aspetti relazionali, ed evidenziamo che per noi tali aspetti sono fondamentali per la crescita affettiva e sono propedeutici per l’apprendimento delle competenze disciplinari.
Lo scorso anno scolastico è stato approvato un progetto pluriennale di prevenzione del bullismo e del cyber-bullismo che prevede il coinvolgimento di tutto il personale scolastico, e dei rappresentanti degli studenti di istituto e di classe al fine di aumentare la capacità di “ascolto”. A breve inizieremo la formazione dei rappresentanti degli studenti neoeletti per rendere subito operativo il loro contributo. Non solo: “Nelle diverse sedi ci sono delle cassette per le segnalazioni anonime distribuite per gli anditi, è attivo da anni lo sportello di ascolto psicologico e pedagogico (è in partenza il progetto relativo al corrente anno scolastico), e in Collegio dei docenti affrontiamo da tempo le tematiche del disagio adottando soluzioni che prevedono anche l’utilizzo della professionalità dei docenti di sostegno, quali osservatori privilegiati delle dinamiche relazionali all’interno delle classi”.
“Quest’anno scolastico il Collegio dei docenti, al fine di valorizzarne il ruolo, ha fatto coincidere il ruolo di “Referente per la prevenzione degli atti di bullismo e del cyber-bullismo” con quello di “Funzione strumentale per il benessere degli studenti”. Il Consiglio di istituto ha integrato lo scorso settembre il regolamento disciplinare con punti specifici sulla prevenzione della violenza.
Inoltre lo scorso maggio la scuola ha organizzato una giornata di prevenzione del cyber-bullismo con la presenza della Polizia Postale, e nello stesso periodo i docenti hanno seguito un seminario di formazione sulla “gestione del conflitto in classe” tenuto da una psicologa e da una pedagogista”. Prosegue il dirigente: “Il 29 novembre scorso tante classi della nostra scuola, soprattutto del biennio, hanno partecipato alla manifestazione in piazza organizzata dal Comune di Capoterra per la giornata sulla prevenzione della violenza di genere, e gli alunni hanno predisposto in classe appositi cartelloni che poi hanno mostrato durante il corteo.
Quest’anno scolastico finanziati dal PNRR partiranno i percorsi di “mentoring e orientamento” e di “motivazione e accompagnamento” per gli studenti, altri percorsi di “coinvolgimento delle famiglie”, per un importo di circa 160.000€. Inoltre entro il 2024 saranno realizzati nuovi ambienti di apprendimento e laboratori con una spesa di circa 300.000€.
Nello svolgimento dei nostri compiti istituzionali e nell’affrontare le situazioni di disagio adolescenziale in particolare, usufruiamo della preziosa collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale della Sardegna e dell’Ambito territoriale provinciale di Cagliari, del comune di Capoterra e dei Servizi sociali dei diversi comuni del territorio, della Città metropolitana di Cagliari e di tutti gli altri enti e organi dello Stato per le loro specifiche competenze”.
Tante iniziative, quindi, per permettere ai giovanissimi di comunicare con le istituzioni, per poter esprimere un eventuale disagio e per sensibilizzare riguardo questa tematica. “Dopo i fatti tragici dello scorso 4 dicembre, ci metteremo nuovamente in discussione, cercheremo di migliorare dove possibile la capacità di ascolto, consapevoli della difficoltà di captare segnali di disagio per eventuali fatti che si verificassero fuori dalla scuola e che non si evidenziassero all’interno dell’istituto, soprattutto tra alunni di diverse classi che durante le attività didattiche non hanno possibilità di incontrarsi tra di loro.
Tutti noi svolgiamo il nostro ruolo con amore verso i nostri ragazzi, i professori, gli assistenti tecnici e amministrativi, il DSGA, i collaboratori scolastici e gli educatori, lavorano con professionalità, senso di appartenenza e di responsabilità non comune, e i fatti tragici accaduti ci hanno scosso e ferito, ma sapremo reagire e continuare ad agire per il bene degli alunni”.
Un particolare pensiero è rivolto “a nome della scuola alle due vittime del grave episodio e alle loro famiglie, ai loro compagni di classe, e alle due professoresse che sono immediatamente intervenute sull’alunno ferito praticando per tanti minuti un efficace primo soccorso, in attesa dei mezzi di soccorso”.