Chi ha paura del prezzo del gas? Tutti, dovremmo averne, e tanta. Perché quello che sta quotidianamente accadendo sotto i nostri occhi e a nostre spese non ha precedenti. Ostaggio di guerra e soprattutto di speculazioni pazzesche, il gas è diventato il vero oggetto di contrattazione e scambio fra le potenze mondiali sulla pelle dei sempre più poveri italiani.
Ormai ne parliamo tutti, ne abbiamo discusso persino sotto l’ombrellone, e tutti sappiamo cosa sono i megawattora e quanto il loro prezzo stia quotidianamente raddoppiando mettendo famiglie e imprese in ginocchio. Ma il problema è serio e enorme e non certo balneare, perché non passerà e perché la sensazione ormai sempre più angosciante è che chiunque vincerà le prossime elezioni non potrà fare assolutamente niente. L’Italia è piccola e non ha alcuna possibilità di procedere per conto suo con pseudo tetti e scudi di alcun tipo, perché siamo in Europa ed è proprio l’Ue che deve decidere. Ma i potenti prendono tempo, rimandano, cincischiano, rinviando il tutto a quando forse sarà purtroppo già inutile, anche perché a sua volta l’Europa è più debole, anche nel potere contrattuale, rispetto alle maxi potenze mondiali.
Il risultato? E’ servito: questa mattina c’è stato un balzo del prezzo del gas all’hub di riferimento olandese di Amsterdam del 28% rispetto alla quotazione di chiusura di venerdì. Il risultato immediato è stato il crollo delle Borse, comprese quelle italiane: e questo, ancora una volta, danneggia le famiglie, perché brucia in pochi secondi i risparmi di una vita. Questo il danno immediato, poi c’è quello in prospettiva, e cioè le bollette quadruplicate con pure la beffa dei razionamenti.
Ci aspetta un inverno da brividi, e non solo per il freddo.












