Sarà interrogato oggi il 14enne unico superstite della follia omicida di Roberto Gleboni, il 52enne che mercoledì scorso all’alba ha sterminato la famiglia, uccidendo la moglie Giusy Massetti di 43 anni, la figlia Martina di 25, il figlio Francesco di 10, il vicino di casa Paolo Sanna per poi suicidarsi. Con il ragazzo, che l’ha scampata perché ha raccontato di essersi finto morto, ce la farà anche la nonna 84enne e madre di Gleboni, Maria Esterina Riccardi.Il 14enne, ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dopo un intervento per la rimozione di alcune schegge dalla mandibola, verrà sentito dagli investigatori e dagli inquirenti in modalità protetta, con il supporto di uno psicologo infantile e di un tutore, l’avvocato Antonio Cualbu già nominato dalla procura. Unico testimone oculare sulla scena del delitto e componente di quella famiglia che a detta di molti sembrava perfetta, è lui l’elemento chiave per capire cosa sia successo all’alba di mercoledì, quando suo padre, agente forestale con la passione per le armi sportive, che a detta di molti adorava moglie e figli ma a detta di altri era ossessionato dalla mania di controllo sulle loro vite, ha ammazzato tutti con la sua 7.65 regolarmente detenuta. Finora il ragazzo ha detto che quella mattina i genitori avevano litigato e che “urlavano tutti”: ha aperto lui la porta di casa ai carabinieri chiamati dai vicini, dicendo loro “sono morti tutti”. Le testimonianze di vicini di casa e amici della coppia sono contradditorie: c’è chi assicura di non aver mai sentito un litigio tra i due e chi invece parla di crisi di coppia e di Gleboni come possessivo e irritabile, con reazioni sproporzionate per problemi banali. E c’è ancora chi racconta di una malattia della moglie che negli ultimi tempi potrebbe aver sconvolto l’uomo, perciò gli investigatori stanno acquisendo la documentazione sanitaria di tutta la famiglia, oltre a quella patrimoniale per capire se ci fossero problemi finanziari che, mormora qualcuno, avrebbero indotto il 52enne a bere. Anche computer e telefonini dei componenti della famiglia sono stati già sequestrati e in fase di analisi.
Nuoro, intanto, sconvolta dalla tragedia, tenta di reagire. Ieri, dopo una veglia di preghiera, la gente è scesa spontaneamente in strada, sfilando “per dar voce alle donne che non ce l’hanno più”. Per sabato mattina sono fissate le autopsie al Brotzu di Cagliari, mentre di sera ci sarà una fiaccolata organizzata dal comune barbaricino.













