Dieci sedute nelle commissioni e tre in aula non sono bastate. La maggioranza non ha trovato l’accordo definitivo sul piano di risanamento acustico che dovrà risolvere il problema della malamovida alla Marina. Il piano prevede lo stop delle somministrazioni all’esterno dalle 3 all’1 di notte e una riduzione della capienza per i locali e il numero di tavolini. Ma scontenta i titolari dei locale, che temono danni economici ingenti per le loro attività, e anche i comitati dei residenti, che invece ritengono le misure troppo blande. Troppo alto il rischio di far crescere il malcontento con le elezioni comunali alle porte. E così la maggioranza si trova in grande imbarazzo e non riesce a chiudere sul provvedimento. E così alcune assenze nei banchi del centrodestra hanno costretto il presidente del consiglio Edoardo Tocco a sciogliere la seduta, dopo il rinvio di ieri. Una magra figura per il sindaco Paolo Truzzu, assente anche oggi in aula e, secondo molti consiglieri, pronto ad anticipare le dimissioni. Il primo cittadino dovrebbe lasciare dopo la proclamazione del nuovo consiglio regionale, ma dopo l’episodio di oggi, secondo fonti ben informate di palazzo Bacaredda, potrebbe anticipare l’addio. Anche se regalerebbe al suo avversario politico Christian Solinas, la facoltà di scegliere il commissario di Cagliari fino alle elezioni di giugno.
Furibondi i rappresentanti dei comitati dei cittadini dei rioni storici. su tutti Sandra Orrù di “Apriamo le finestre alla Marina”: “Rispetto? Educazione? Responsabilità? Cerco di trovare quello che non hanno avuto stasera i consiglieri che sono spariti facendo mancare il numero legale per la votazione del piano di risanamento acustico di Cagliari. Scomparsi dopo che era stata chiesta una sospensione”, così la Orrù. “Vi sospenderei lo stipendio, vediamo se vi passa la voglia di fare questi giochini. Ci sono persone che per essere presenti ieri e oggi sono mancate da lavoro, hanno disdetto impegni. Per cosa? Se volevamo vedere un teatrino ci saremo cercati ben altro spettacolo. Se questo è il vostro modo di gestire il mandato che vi è stato dato, forse ci siamo fraintesi: siete li per assumervi responsabilità, non per lisciare il pelo al vostro elettorato”.









