Sprofondo rossoblù. Il Cagliari cade in casa anche col Torino per 2-1 e adesso sono guai seri, la squadra rossoblù è ultima da sola con un solo punto. Ventura incarta Zeman e la squadra non sembra avere nè la giusta aggressività in attacco nè una difesa all’altezza. Zeman insiste su Joao Pedroper poi sostituirlo, non gioca la carta Longo e l’attacco è anemico con Sau e Ibarbo che non riescono a sfondare la difesa granata. Negato nel finale un rigore a Sau, ma decide la rete di Quagliarella. E domenica c’è Inter-Cagliari. il Cagliari che subisce la terza sconfitta consecutiva, contro il Torino, 2-1. Erano di fronte due squadre che in questo avvio di campionato non avevano ancora vinto. Ma sono stati i granata a sfatare il tabù, riuscendo quindi a conquistare l’intera posta. Zeman ha schierato il solito modulo a trazione anteriore (4-3-3) con Cragno in porta; davanti a lui la linea difensiva composta da Pisano (preferito a Balzano) sulla corsia di destra, Ceppitelli e Rossettini formano la coppia centrale; Avelar sulla fascia sinistra; la linea mediana è composta da Conti, Ekdal e Joao Pedro (preferito a Dessena); mentre Cossu, Sau e Ibarbo formano il tridente offensivo. Il Torino dell’ex Ventura risponde con lo schema 3-5-2 con Padelli in porta; davanti a lui difesa a tre con Maksimovic, Glik e Moretti; centrocampo robusto con Gazzi, Vives, Sanchez Mino e Darmian; in avanti El Kaddouri a sostegno della punta Quagliarella. La gara è stata diretta egregiamente dall’arbitro Massimiliano Irrati di Pistoia. Le due squadre sono partite a spron battuto, giocando a viso aperto e a ritmi alti, nonostante il caldo umido. I padroni di casa sospinti da un grande pubblico, hanno sbloccato il risultato dopo appena dieci minuti di gioco: Andrea Cossu ha approfittato di un rinvio maldestro del portiere Padelli e con un preciso rasoterra lo ha fulminato, mandando in delirio il pubblico cagliaritano. Sembrava la giornata giusta per la svolta, ma il Toro con una grande prova d’orgoglio, ha reagito prontamente riuscendo a ribaltare il punteggio con due azioni da fermo: prima su azione d’angolo dove il difensore e capitano Kamil Glick è riuscito a staccare su tutti piazzando la sfera all’incrocio dei pali. Il raddoppio su calcio piazzato, con uno schema: Gazzi dal limite tocca per El Kaddouri che di tacco mette Fabio Quagliarella a tu per tu con Cragno e lo trafigge con un piatto destro. Lo svantaggio ha scaricato le pile alla squadra di Zeman che non è più riuscita a pungere. Solo poche conclusioni a rete: Joao Pedro, con un diagonale potente, ha costretto il portiere granata a compiere un prodigioso intervento in tuffo che gli ha negato la gioia del gol. Nella ripresa ci si aspettava una reazione dei rossoblù, ma il loro gioco è blando e macchinoso. Ed è il Torino che sfiora il terzo gol: prima una rasoiata di Perez lambisce il palo, poi un tiro di El Kaddouri scheggia la traversa. Zeman chiede movimento ai suoi e inserisce forze fresche in campo: fuori Joao Pedro e Pisano, al loro posto Crisetig e Balzano. Ma il Cagliari soffre ancora: la manovra è lenta e farraginosa. Il Toro si chiude bene in difesa. Intanto, Ventura inserisce Amauri al posto di Quagliarella. Il finale è un continuo assedio dei rossoblù nella meta campo avversaria, si cerca disperatamente il pareggio. Ma il risultato non cambia. Un’altra brutta débâcle per il Cagliari (la terza di fila) con la panchina di Zeman che scricchiola. Domenica prossima l’insidiosa trasferta a Milano contro l’Inter: una sfida che potrebbe essere l’ultima chance per l’allenatore boemo. ROBY COLLU












