Sorgia: “Specialistica ambulatoriale, più fondi ma stessi problemi: risorse distribuite male e cittadini ancora penalizzati”.
“La Regione Sardegna ha finalmente aumentato, dopo oltre tredici anni, i fondi destinati alla specia listica ambulatoriale. Un traguardo che poteva e doveva rappresentare una svolta, ma che invece ri schia di restare un’illusione, perché la Giunta Todde non ha saputo accompagnare l’aumento delle risorse con una riforma seria della loro distribuzione.”
Così Alessandro Sorgia, consigliere regionale del Gruppo Misto, denunciando quella che definisce “l’ennesima occasione man cata per dare risposte concrete ai cittadini e alle strutture convenzionate”.
Secondo i dati forniti dall’Ares, il fabbisogno per il 2023 ammontava a circa 72 milioni di euro, in base ai fatturati delle strutture. L’incremento di circa 7 milioni di euro – cifra importante e attesa da anni – poteva consentire di allineare meglio i budget alle esigenze reali del territorio. “Purtroppo – sottolinea Sorgia – questo non è avvenuto, perché l’Assessorato ha deciso di mantenere in vigore la delibera 5/43 del febbraio 2024, un atto che presenta lacune ed errori evidenti, e che sta di fatto impedendo una ripartizione equa e trasparente delle risorse.”
Il consigliere evidenzia alcune delle criticità più gravi: il mancato riconoscimento del fatturato com prensivo di extrabudget, che penalizza le strutture più attive; l’utilizzo di dati vecchi, fermi al 2022 e 2023, invece che dei numeri aggiornati dell’ultimo biennio; la scelta di considerare solo l’extrabudget prodotto tra settembre e dicembre, ignorando quello maturato nei mesi precedenti; la distribuzione squilibrata, con alcune strutture che non raggiungono nemmeno il proprio budget e altre che lo sfo rano di oltre il doppio.
“Questi squilibri – spiega Sorgia – non solo creano disparità tra strutture, ma compromettono anche il principio fondamentale della libera scelta del paziente. Se le risorse vengono assegnate in modo errato, inevitabilmente i cittadini si vedono costretti a rivolgersi a centri diversi da quelli che preferi rebbero, con ripercussioni sulla qualità e la tempestività delle cure.” L’onorevole ricorda inoltre che, dei 7 milioni aggiuntivi, solo circa 4 milioni saranno effettivamente destinati alla specialistica ambulatoriale, mentre il resto confluirà nella specialistica ospedaliera. “An che ammesso che queste somme vengano erogate rapidamente – avverte – con le regole attuali non basteranno a colmare il fabbisogno reale di ciascuna struttura. Stiamo parlando di una distribuzione
basata su dati incompleti, che non riflette l’attività effettiva né i bisogni del territorio. Sorgia chiude con un appello forte alla Giunta: “Non possiamo permettere che un incremento di ri sorse, atteso per oltre un decennio, si traduca in un’operazione di facciata. Serve una nuova delibera che corregga le storture attuali, utilizzi dati aggiornati e garantisca equità tra le strutture. Solo così i cittadini potranno beneficiare di tempi di attesa più brevi e di una vera libertà di scelta. Le risorse ci sono: ora serve la volontà politica di distribuirle bene.”












