“Stanno smantellando l’ospedale Marino per un albergo? A questa domanda non riesco a rispondere esattamente perché ancora non si sa: voci di corridoio confermerebbero la volontà. Abbiamo effettuato un sopralluogo anche perché tutti i consiglieri regionali hanno un potere ispettivo e, questa facoltà, cerco di utilizzarla sempre perché un conto è quello che viene raccontato, un conto è ciò che si tocca con mano, vedere con i propri occhi di quale realtà, invece, parliamo e posso dire che io non conoscevo la realtà del Marino.
Mi era stata raccontata, quindi siamo andati a visionare questo ospedale: mi raccontavano essere un po’ un’eccellenza della sanità sarda, soprattutto, cagliaritana e quello che abbiamo visto è sicuramente un ospedale smantellato nel vero senso della parola. Ricordiamo che il Marino è l’unico ospedale che dispone di un centro iperbarico in tutta la Sardegna e sono rimasti operativi solo due reparti perché, quelli che c’erano sino a ottobre o a novembre dell’anno scorso, non esistono più. Parliamo della neurochirurgia, della chirurgia, parliamo dell’ortopedia: erano eccellenze dell’ospedale e non c’è più niente.
La scusa è stata quella del covid-19: hanno chiuso i reparti, trasferiti gli operatori sanitari che sono stati dislocati in vari ospedali di Cagliari con la scusa di istituire, all’interno del Marino, il reparto covid, cosa che invece non è mai stata fatta, perché il reparto covid al Marino non è mai stato aperto.
Quindi l’assurdo è che, nonostante sia stato previsto il reparto covid, è stato trasferito il personale, preparato tutto insomma, ma non è stato aperto e i reparti sono stati chiusi e rimangono tutt’ora chiusi.
La cosa brutta è vedere le sale operatorie, che sono ben 5, dotate, attrezzate di tutti i macchinari possibili immaginabili e, soprattutto, funzionanti e abbastanza nuovi, ferme: tutto bloccato.
Questa è la particolarità, disarmante: io sto facendo diversi sopralluoghi in vari ospedali di tutto il territorio sardo e lo smantellamento della sanità non riguarda solo Cagliari ma, posso assicurare, tutto il territorio della Sardegna. Sono andata a Bosa ed è uguale, Sassari lo stesso. Nei centri minori del mio territorio, cioè del nord Sardegna, stessa cosa. Non parliamo di Nuoro, perché è una tragedia e se dovessimo parlare di Oristano è peggio della tragedia: quindi la situazione sanitaria dell’intera isola è un disastro”.
Risentite qui l’intervista del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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