“Sette richieste in 17 giorni per la lotteria degli scontrini, il cashback? Manco a parlarne”. Paolo Angius, 65 anni, titolare di una valigeria a Cagliari, in via Garibaldi, è riuscito a contare i clienti che gli hanno fornito i loro dati per essere registrati nella lotteria organizzata e decisa dall’ex Governo Conte. Sono stati così pochi, nei primi diciassette giorni, che tenere il conto non è stato difficile. Così come, nella sua mente, rimbomba un altro numero: trecento. Gli euro spesi per adeguare il suo registratore di cassa, anche per il nuovo cashback: “Mi sono dotato di software, penna per la lettura del codice. Tutto a mie spese, ho anche messo la locandina con tutte le informazioni per i clienti. Il minimo che può fare Draghi, il nuovo premier, è rimborsarmi dell’intera spesa sostenuta”. Angius spiega, poi, che sono stati soprattutto i giovani, notoriamente più a proprio agio con app e link, a partecipare alla lotteria dello Stato.
“È lo Stato, infatti, ad aver imposto queste novità, se non aderiamo rischiamo di essere segnalati all’Agenzia delle entrate. Per evitare problemi ho fatto anche questo sacrificio, che però mi è costato, e anche tanto. E allora ci rimborsino almeno il costo per farlo funzionare”.










