Sapere per caso che tua figlia, di soli 21 anni, non c’è più. Una ragazza studiosa, sportiva, dedita ad una vita sana che era solo andata ad una festa di laurea e non tornerà più a casa. È immensa la disperazione della famiglia di Simona Cinà, la pallavolista trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria dove si era tenuta la festa.
Una morte avvolta al momento nel mistero e con diversi punti da chiarire, come ad esempio perché Simona avesse il viso rivolto verso l’alto al momento del ritrovamento. Posizione anomala per una morte per annegamento. Per ora gli inquirenti ipotizzano che la giovane possa essersi sentita male mentre faceva il bagno, ma resta il perché nessuno abbia notato Simona in piscina esanime prima. Inoltre, c’è da chiarire come mai ci fossero tracce di sangue all’interno della villa.
Intanto c’è una famiglia distrutta che chiede solo la verità. “Non siamo neppure stati chiamati, lo ha scoperto mia moglie Giusi per caso, chiamando intorno alle 4 al cellulare di mia figlia. Siamo distrutti. Vogliamo sapere cosa è successo in quella piscina. Mia figlia era un pesce in acqua, come è potuto succedere?”spiega ai giornalisti il papà Luciano Cinà. “Non è possibile morire così giovane…”, dice piangendo.
“Erano tutti zitti in un angolo, nessuno diceva nulla. Tra il confuso e l’incredulo. Non hanno neppure risposte alle domande. Erano una ventina, coloro che erano rimasti. Forse potevano fare qualcosa”, aggiunge la sorella gemella di Simona, Roberta. “Hanno detto che si sono accorti di lei mentre pulivano a terra, la piscina era piccola e la consolle dove ballavano era minuscola”. Per ora, non risultano indagati per questa terribile vicenda e nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sul corpo della 21enne che si spera potrà far luce su ciò che è accaduto quella sera.












