di Roby Collu
Sul sito web del comune di Siliqua si può consultare un documento con la storia e le origini delle chiese del paese. Di queste, cinque si trovano nel centro abitato e due sono rurali. La Parrocchia di San Giorgio Martire è situata nella parte alta del paese. Inizialmente, si pensava fosse stata edificata dagli aragonesi, in stile gotico, poi invece si è scoperto che la sua origine è presumibilmente romanica. La sopraelevazione effettuata successivamente con la costruzione di una muratura, ha cambiato il vecchio stile. Essa venne fatta con pietre di recupero, mattoni, e scaglie di tegole, per permettere la costruzione di un nuovo tetto a due falde e delle due navate laterali. All’esterno fu costruito un rosone, creato per dare luce alla navata centrale. La realizzazione dell’altare maggiore risale al 1753.
La chiesa di Sant’Anna, invece, risale al 1481 periodo della dominazione Catalana – Aragonese. Anche se, probabilmente, le sue origini sono sicuramente più antiche. E’ in stile gotico-catalano, ha la pianta a croce latina, con l’apertura di due cappelle laterali in prossimità del presbiterio. La facciata presenta un campanile a vela e alcune merlature. Il soffitto in legno è posteriore, infatti incisa su una trave vi è la data 1765, e fu realizzato da Antonio Armas. Con molta probabilità è stata la prima Parrocchia del paese. La chiesa di San Sebastiano si affaccia sulla piazza Martiri, presenta una cornice a doppia inflessione e muratura a vista. E’ costituita da unica navata, di modeste dimensioni, sicuramente secentesca. La chiesa di Sant’Antonio si trova nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, anch’essa è stata eretta nel periodo della dominazione aragonese, infatti, ricorda nelle merlatura e nel campanile a vela lo stile della chiesa di Sant’Anna.
La chiesa di San Giuseppe fu edificata dal sacerdote Giuseppe Serra, sotto il diverso titolo del Santissimo nome di Maria nel 1745 e ubicata nell’omonimo rione. La chiesa rurale di San Giacomo è un esempio di un’ architettura minore, probabilmente di origine monastica, infatti è inglobata in una recinzione di cui rimangono tracce in muratura. Fu edificata nella prima metà del seicento. E’ formata da un nucleo centrale e la facciata sulla quale si apre una porta ad arco e sul lato destro si sviluppa un loggiato formato da pilastri quadrangolari. La parte del loggiato destro venne inglobata nella chiesa per formare locali di sosta per i fedeli e sul fondo per ricavarne una piccola sagrestia. All’interno della chiesa si trova un’antica acquasantiera con scrittura incisa.
Infine, la chiesa campestre si Santa Margherita è ricordata da documenti medioevali e fu quasi interamente ricostruita in forme gotiche – catalane, a spese del nobile Don Gaetano Cardia, intorno a metà del ‘700. Il porticato accanto è di costruzione molto frequente, risponde alle esigenze della sagra popolare di Santa Margherita. Nel territorio di Siliqua, ci sono anche altre chiese campestri delle quali, attualmente, rimangono solo i ruderi: sono quella dedicata a San Marco Evangelista (il cui simulacro si conserva nella chiesa di Sant’Anna) e quella di Santa Maria.










