Incidenti sul lavoro, stradali, la furia della natura e l’Isola deve fare i conti con i drammi che hanno avvolto nel dolore parenti, amici e conoscenti di chi è stato strappato alla vita troppo presto. Solo ieri un altro lutto, in ordine cronologico, ossia quello del ritrovamento di Renato Tuveri, 42 anni di Guspini: da 3 giorni era scomparso, in tantissimi si sono mobilitati per ritrovarlo ma, proprio durante l’ultimo saluto ai ragazzi di Fonni, le ricerche sono giunte alla fine. Il suo corpo era tra la vegetazione, in località Su Tiru a Segno.
Un duro colpo per una regione che deve fare i conti con mille problemi, ogni giorno, e costellata da tragedie senza risposte, fatalità che, forse, potevano essere evitate.
7 giorni fa è stato Nicolò Meloni a perdere la vita per colpa di un cancello che lo ha travolto, durante il turno di lavoro a Sestu. 26 anni, guardia giurata, cagliaritano, durante la notte la tragedia che ha gettato nello sconforto e nell’incredulità la sua famiglia che non si da pace.
La notte tra sabato e domenica, invece, è stata la pioggia torrenziale a seminare paura: l’acqua caduta sal cielo, tanto attesa e invocata, ha ingannato Davide Manca, 41 anni di Assemini: lo ha colto di sorpresa in mezzo ai monti, è stato travolto dalla piena. Giorni di ricerche con la speranza di ritrovarlo vivo. Così, purtroppo, non è stato.
E ancora sangue, questa volta a Senorbì, quello di Lorenzo Salis, 28 anni, caduto da un’altezza di 3 metri, in quella casa che stava sistemando, con l’aiuto del suo papà, dove avrebbe vissuto con la sua amata compagna e i loro bambini, i quali hanno perso il padre, per sempre.
4 invece sono le vittime del pauroso incidente nel cuore sella Sardegna, tra i tornanti che caratterizzano l’Ogliastra, 75 anni in tutto, amici per la pelle sin da piccoli, colleghi di lavoro: il controllo della vettura sulla quale erano a bordo è stato perso in prossimità di una curva, l’urto contro un albero e il volo giù dalla scarpata. Sono stati ritrovati dopo ore di ricerche, tutti insieme, senza vita. Sono stati ribattezzati “i figli di tutti”. Ieri i funerali in quella parrocchia che li ha visti crescere tra migliaia di persone che hanno abbracciato 4 famiglie distrutte dal dolore. E mentre Michele, Lorenzo, Marco e Michele venivano accompagnati verso la casa eterna, un’altra tragica notizia è piombata dal cuore del Medio Campidano: il ritrovamento di Tuveri, privo di vita in mezzo alla vegetazione del territorio del suo paese che per giorni si era mobilitato per le ricerche.
Oggi si ricordano i morti, il 2 novembre, la commemorazione di chi non c’è più, quest’anno sentita, tristemente, forse più che mai per tutti questi giovani volati via troppo presto.











