Il tetto e le mura portanti di quell’edificio, sulla provinciale Sestu-Elmas, non sono sicuri e a rischio per l’incolumità di persone perché i diversi raid incendiari di ignoti hanno pregiudicato lo stato dei luoghi. Il deposito, di proprietà di Abbanoa, ospita al suo interno da circa una settimana, una famigliola dell’ex Jugoslavia, una giovane coppia con un’anziana malata con alcuni bambini al seguito: Dajgor, il capofamiglia appena 25enne, ha occupato quello stabile (uffici e magazzini) per dare un luogo di riparo ai suoi familiari, ma – quelle quattro mura – erano state prese di mira tempo fa dai piromani che ne avevano seriamente lesionato il soffitto e le pareti interne.
Dagli uffici di Abbanoa i funzionari hanno attivato le procedure necessarie tramite le autorità competenti per risolvere la situazione, soprattutto per gli aspetti legati alla sicurezza dei luoghi in presenza di persone non autorizzate ma anche perché quella struttura non può ospitare delle persone: al Comune di Sestu i Servizi Sociali si stanno attivando per trovare una soluzione, anche per cercare di trovare una sistemazione consona alla famiglia rom, che aveva lasciato la casa di via Coniugi Curie a Sestu perché impossibilitata a pagare l’affitto. Quasi certamente sarà un giudice a stabilire lo sgombero o meno dei locali, in attesa che l’amministrazione comunale attivi le procedure di assistenza e aiuto per queste persone.












