Serramanna – L’ultimo saluto a Elisabetta Montis: lacrime e dolore accompagnano il feretro al cimitero del paese, per la donna di 45 anni, deceduta una settimana fa al nosocomio di San Gavino Monreale, centinaia di persone al funerale. Le campane della chiesa di Sant’Ignazio suonano a morto, anche loro abbracciano Elisabetta verso il camposanto dove le sue spoglie mortali riposeranno, per sempre. Dietro di lei, adagiata nella bara marron ricoperta di fiori, cammina mamma Olivia, che mai l’ha abbandonata. È sorretta, piegata da un dolore straziante, composta. Il silenzio è interrotto solo dal pianto, quello dei suoi familiari e amici, presenti al rito sacro. Nessuna parola può essere di conforto in questi tristi momenti, ma dimostra che non si è soli ad affrontare il lutto.
La storia. Tutto ha inizio esattamente una settimana fa: la richiesta disperata di Olivia Pilia, per la figlia, ricoverata da tre mesi in un letto della terapia intensiva per setticemia. Per tentare l’impossibile, la volontà di far trasferire Elisabetta in un altro ospedale: al Brotzu, a Sassari o anche Milano. Ma la sorte è avversa e la donna muore durante la notte. La battaglia però va avanti, i familiari di Montis firmano una denuncia per accertare le cause della morte e la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo, contro ignoti. La prassi, che consente di effettuare l’autopsia sul corpo di Montis, avvenuta lunedi. 90 giorni per depositare la relazione, questi sono i tempi previsti, che permetteranno di conoscere ulteriori dettagli sulla vicenda.
Oggi l’ultimo saluto, a quella donna solare e allegra, tenace, amica di tutti, che viveva in simbiosi con la mamma Olivia, che mai si è arresa per amore della figlia.











