Il progetto complessivo del piano di gestione selvicolturale pluriennale, prevedeva diradamenti finalizzati alla conservazione, manutenzione e miglioramento del popolamento forestale del pino domestico, da attuarsi attraverso il prelievo di una parte minoritaria del soprassuolo forestale.
L’attività era stata autorizzata dal Corpo forestale e dal SAVI (Servizio di valutazione ambientale), secondo le previsioni progettuali e prescrizioni ben precise. Prescrizioni, completamente e gravemente disattese dalla ditta esecutrice dei lavori.
Nel corso delle attività di controllo, eseguite nei giorni scorsi il personale del Corpo forestale ha riscontrato gravissime difformità rispetto a quanto autorizzato. In particolare per quanto attiene al numero delle piante abbattute e ai conseguenti quantitativi di legname. Secondo una prima stima, rispetto a quanto previsto in progetto, sarebbero state abbattute piante per un equivalente in peso quasi doppio, su una superficie di circa 20 ettari.
Il Direttore del Servizio Ispettorato di Sassari, Giancarlo Muntoni, che ha coordinato personalmente l’intervento dei Forestali, ha dichiarato: ”L’intera area è classificata come di rilevante interesse paesaggistico e, in quanto tale, sottoposta a vincoli di tutela dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e da quelli imposti per le aree SIC, oltre che dal D.lgs n. 42/2004.
Abbiamo riscontrato gravi inadempienze nella esecuzione dei lavori e evidenti difformità a quanto previsto in progetto e autorizzato dalle competenti istituzioni. L’obiettivo della tutela del territorio, sotto l’aspetto ambientale, è a garanzia della salvaguardia della salute e di uno sviluppo sostenibile. Non può essere accettata una attività antropica sull’ambiente, come quella posta in essere a Platamona, che non sia più che rispettosa degli indirizzi e delle buone pratiche selvicolturali”.











