Una sinergia di forze tra i vari comitati sardi, quelli nati in ogni angolo dell’Isola e che si oppongono fermamente, con una protesta collettiva e pacifica, all’assalto delle multinazionali energetiche in nome del green. “Arrivano aiuti materiali e fisici, il nuovo striscione donato da Gallura, gli aiuti dal Sarcidano, legname da Serdiana, Dolianova, Monserrato e da tutta la Sardegna” hanno espresso gli uomini e le donne del comitato selargino.
Dolore, tristezza, condanna verso un atto violento e aggressivo che dimostra, semmai ci fossero dubbi, che il Tyrrhenian link è una disgrazia ai danni della Sardegna e del nostro territorio”.
I fatti: sei giorni fa, durante la notte, le fiamme hanno avvolto quella casetta messa in piedi per riparare dal sole chi vuole proteggere la terra dagli espropri per la realizzazione del mega progetto di Terna: ulivi sradicati per far spazio a cavi e strutture, “Sa Barracca è il primo presidio della lotta contro il Tyrrhenian Link: costruita nel terreno di Mariangela e Domenico Gallus che si sono opposti all’esproprio e che, insieme al terreno di Agostino Atzeni, sono di ostacolo al disegno devastante del Tyrrhenian Link.
Puoi bruciare una barracca, puoi estirpare gli ulivi, ma non puoi eliminare la resistenza la nostra voglia di combattere in difesa della nostra terra”. Una lotta che prosegue, insomma, che fa rumore, e che, a detta dei promotori, “proseguirà”.